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Voucher lavoro accessorio, la paga media annuale è da fame
Da Editorial Staff
Ottobre 12, 2016
Dal 2012 ad oggi in Italia è cresciuta la platea di lavoratori che, per quel che riguarda le prestazioni di lavoro accessorio, sono stati pagati con i voucher. Ma nello stesso tempo, la media annuale di voucher riscossi dal singolo lavoratore dal 2012 ad oggi è rimasta sostanzialmente invariata con circa 60 voucher incassati. Questo significa che in media, con circa 500 euro, la paga media annuale di chi effettua prestazioni di lavoro accessorio, e viene pagato con i voucher dal datore di lavoro, è letteralmente da fame.
La formula del lavoro accessorio remunerato con i voucher, in via sperimentale, è partita nel 2008 quando i buoni lavoro si potevano utilizzare per le prestazioni di lavoro stagionale nei campi agricoli, ed in particolare per il periodo della vendemmia. Ebbene, in accordo con i dati che sono stati forniti dall’Osservatorio sul Lavoro Accessorio dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), dal mese di agosto del 2008 al 30 giugno del 2016 sono stati venduti ben 347,2 milioni di voucher aventi un valore nominale pari a 10 euro.
In pratica negli ultimi anni si sono venduti più voucher ma si è nello stesso tempo allargata la platea di soggetti che hanno incassato i buoni lavoro per i lavori saltuari. Il boom, tra l’altro, c’è stato proprio nel corrente anno visto che l’Inps ha anche precisato che nei primi sei mesi del 2016, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le vendite di voucher sono balzate del 40%.
E’ il commercio il settore dell’economia che in Italia assorbe il maggior numero di voucher venduti, mentre a livello territoriale è il Nord Italia che svetta con il 66,3% dei buoni lavoro venduti, ovverosia nel rapporto di 2 su 3. L’8,6% dei voucher, in accordo con i dati disponibili al 2015, viene incassato dai lavoratori aventi cittadinanza extracomunitaria, mentre per quel che riguarda i canali di acquisto dei voucher in prevalenza ci si rivolge ai tabaccai.
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