Truffe cambiali e assegni, le frodi creditizie non vanno in vacanza
Da Editorial Staff
Luglio 31, 2017
Nel 2016 in Italia sono stati rilevati oltre 26 mila casi di frodi creditizie e di assegni e cambiali intestate a nome altrui attraverso il furto di identità. Ne dà notizia il CRIF nel mettere in evidenza come purtroppo le frodi non vadano in vacanza. Anzi, in Italia l’anno scorso le frodi creditizie sono complessivamente aumentate a fronte di perdite economiche per un totale di oltre 150 milioni di euro.
Nel 2015, in accordo con i dati che sono stati forniti dall’Osservatorio sui Furti d’Identità e le Frodi Creditizie del CRIF, i casi di frode erano stati 25.300 circa per quello che, di conseguenza, è purtroppo un fenomeno in espansione. Nel 64,3% dei casi le vittime di frodi creditizie sono di sesso maschile, e nella maggioranza dei casi hanno un’età compresa tra i 41 ed i 50 anni. Per i truffatori trattasi di un target d’età ideale in quanto vanno alla ricerca di soggetti con stabilità reddituale, con una elevata propensione all’acquisto di beni durevoli, e con una storia creditizia consolidata alle spalle sempre in accordo con quanto riporta il CRIF con una nota.
Pur tuttavia, il maggior incremento di frodi creditizie è stato rilevato nel 2016 ai danni degli under 30 con un aumento anno su anno che è stato pari all’11,3%. E questo a conferma del fatto che in molti casi i giovani per abitudine nel mondo del digitale sono poco prudenti e di conseguenza sono maggiormente esposti alle frodi creditizie che spesso, tra l’altro, sono precedute da furti di identità.
Per tipologia di prodotto di credito, la maggioranza di frodi creditizie in Italia si registra per il prestito finalizzato nel 64,3% dei casi sebbene nel 2016 rispetto all’anno precedente ci sia stato un calo pari al 13,48%. Nel 18,5% dei casi totali, invece, le frodi creditizie rilevate nel 2016 riguardano le carte di credito. In questo caso anno su anno c’è stata invece un’impennata pari al 79%.
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