Tasse immobili e ricchezze, Rapporto Cgia di Mestre sulle imposte patrimoniali
Da Editorial Staff
Aprile 22, 2018
L’incidenza delle tasse patrimoniali sul Pil è raddoppiata in Italia nell’arco di 25 anni, mentre il gettito per l’Erario in termini assoluti è aumentato di ben cinque volte. A metterlo in evidenza è stata la Cgia di Mestre dopo che nei giorni scorsi, in materia di tasse, il Fondo Monetario Internazionale ha consigliato al nostro Paese di reintrodurre la cosiddetta patrimoniale, ovverosia la tassa sulle ricchezze.
Cgia di Mestre, 45,4 miliardi di euro di imposte patrimoniali nel 2016
Pur tuttavia proprio da un’elaborazione a cura dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre è emerso che nel 2016, ultimo anno ad oggi con dati disponibili, gli italiani hanno pagato ben 45,4 miliardi di euro di imposte patrimoniali. E per giunta è stato un anno in corrispondenza del quale non si pagava più la Tasi sulla prima casa ad uso residenziale.
Riguardo alle imposte patrimoniali che sono già presenti in Italia, Paolo Zabeo, che è il coordinatore dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, ha ricordato che queste sono una quindicina, e che due di queste garantiscono all’Erario quasi la metà del gettito fiscale complessivo. Trattasi, nello specifico, dell’Imu e della Tasi che sono due imposte che gravano sulle case e sugli immobili ad uso commerciale e produttivo.
Imu e Tasi, gettito oltre i 20 miliardi di euro nel 2017
Solo nel 2017, ha altresì rilevato l’Associazione degli artigiani mestrina, l’Imu e la Tasi hanno garantito all’Erario un gettito di oltre 20 miliardi di euro a carico non solo delle famiglie, ma anche delle imprese e dei lavoratori autonomi. Tra le altre voci che rientrano tra le tasse patrimoniali, ovverosia legate al possesso di beni e ricchezze, ci sono pure il bollo auto, e le imposte di bollo che includono anche il prelievo annuale, attualmente pari a 34,20 euro, sui conti correnti bancari e postali con una giacenza media sopra la soglia dei 5 mila euro.
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