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Registrazione fatture elettroniche in ritardo, si è a rischio sanzione?

Da Editorial Staff

Aprile 08, 2020

Registrazione fatture elettroniche in ritardo, si è a rischio sanzione?

Può capitare che, per un motivo o per un altro, ci si dimentichi di registrare una fattura elettronica d’acquisto ricevuta nell’anno precedente a quello della dichiarazione. In tale frangente, si è a rischio sanzione? È ancora possibile riuscire a recuperare l’IVA?

Secondo la normativa in vigore, è ancora possibile esercitare il diritto alla detrazione con la dichiarazione IVA, a patto che sia entro il termine fissato dalla legge. Facciamo un esempio.

Se per caso ho una fattura d’acquisto con data 12 novembre 2019 ed ho dimenticato di registrarla, potrò comunque farlo entro il 30 aprile 2020, ovvero la data in cui è attualmente fissato il termine per la dichiarazione IVA. Attenzione, però: tali date possono essere soggette a particolari modifiche e/o posticipi a discrezione dell’Agenzia delle Entrate, specie in un momento storico come quello attuale.

L’eventualità di dimenticare o di sbagliare un inserimento è alquanto comune e può capitare a chiunque. La causa può essere una semplice distrazione, ma a volte sono anche gli errori tecnici o il rifiuto da parte del sistema di interscambio a farci trovare con questa problematica.

C’è da dire, però, che con l’avvento della fattura elettronica fra privati e grazie all’utilizzo di software specifici come Fatture in Cloud, tale problematica diventa sempre più sporadica se non remota. Infatti, questi programmi sono studiati per aiutare l’utente nella compilazione di ogni documento fiscale e non, potendo contare su database sicuri e sempre aggiornati, anche nel caso in cui vi siano cambi di normative, codici, ecc., evenienza che accade spesso trattandosi di fiscalità.

Inoltre, nel caso in cui vi siano dimenticanze o errori di compilazione, questi vengono prontamente identificati e segnalati all’operatore, affinché riesca a provvedere e inviare il documento correttamente rispettando le scadenze previste. In questo modo si ottimizzano i tempi di lavoro e la produttività aziendale, ma soprattutto si ovvia a ostiche situazioni come quella di non poter più scaricare l’IVA di una fattura di acquisto solo perché inserita troppo tardi.

Se da una parte i software per la fatturazione elettronica sono un ausilio per i lavoratori, anche lo Stato ne trae un grande vantaggio. Infatti, la digitalizzazione nasce per essere al passo con gli standard e le metriche fiscali internazionali, ma soprattutto per contrastare il fenomeno dell’economia sommersa che ogni anno genera gettiti enormi che non vengono versati nelle casse dell’Erario.

Non è un caso, d’altronde, che proprio l’avvento della fatturazione elettronica abbia fatto registrare una crescita delle entrate tributarie del +1,7% rispetto al 2018.

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