Pos obbligatorio, allarme costi per le piccole attività artigianali
Da Editorial Staff
Agosto 08, 2017
Pos obbligatorio per molti ma non per tutti. E’ questa la posizione della Cgia di Mestre che, nel commentare le misure sui pagamenti con moneta elettronica che il Governo italiano intende varare con un decreto dal prossimo mese di settembre del 2017, auspica che dall’obbligo di detenzione del terminale Pos vengano esclusi tutti gli artigiani. In altre parole la Cgia di Mestre chiede che dall’obbligo di accettare i pagamenti con Pos sopra i 5 euro vengano escluse tutte quelle attività imprenditoriali che lavorano esclusivamente per la Pubblica Amministrazione e/o per altre aziende.
Secondo Paolo Zabeo, che è il coordinatore dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, imporre l’obbligo del Pos a imprese che si occupano di fornire beni e servizi alla PA, e/o ad altre imprese, porterebbe solo a dover sostenere dei costi inutili. L’Associazione degli artigiani mestrina al riguardo mette non a caso in evidenza come tra queste categorie rientrino, tra gli altri, gli autotrasportatori, i commercianti all’ingrosso, le imprese di abbigliamento e calzature che lavorano in subfornitura, le aziende del settore metalmeccanico e tessile, le imprese di costruzioni che lavorano per il pubblico e tante altre imprese come quelle di pulizia che, allo stesso modo, prestano servizio presso enti pubblici o aziende private.
Quelle sopra indicate, ricorda altresì la Cgia di Mestre, sono imprese che già adesso, in quella che è la prassi quotidiana, ricevono pagamenti tracciabili ragion per cui imporre loro il Pos significherebbe solo avvantaggiare le banche. ‘Chi ha voluto questa legge, ha idea di quali costi dovranno sostenere queste piccole attività artigianali?’, si è chiesto proprio Paolo Zabeo nel fare l’esempio di un antennista o di un falegname che dovrebbe recarsi presso la dimora del committente munito di un Pos peraltro da mettere a disposizione anche per tutti i dipendenti ed i collaboratori che effettuano i lavori in loco.
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