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Pensioni, previdenza e stangata fiscale: allarme Unimpresa per i prossimi 3 anni
Da Editorial Staff
Ottobre 29, 2016
In assenza di spending review la spesa pubblica crescerà nei prossimi tre anni, dal 2017 al 2019, a causa in prevalenza dei maggiori costi per le pensioni e la previdenza a carico dello Stato italiano. Inoltre, contestualmente si rischia a causa dell’aumento delle tasse una stangata da 75 miliardi di euro.
E’ questa la fotografia che è stata scattata da Unimpresa in accordo con un Rapporto dell’associazione sul bilancio pubblico prendendo a riferimento la Nota di aggiornamento del Def, il Documento di economia e finanza, che è stata approvata dal Governo italiano in data 27 settembre del 2016.
Nel dettaglio, Unimpresa prevede un aumento della spesa pubblica di 30 miliardi di euro nei prossimi tre anni a causa di 40 miliardi di euro di maggiori costi per pensioni e previdenza che solo in parte saranno compensati dal tesoretto legato al calo degli interessi sul debito pubblico per un controvalore complessivo pari a 11 miliardi di euro circa.
Nonostante il Governo parli di tasse che scendono, dal Rapporto di Unimpresa non emergono stime incoraggianti per quel che riguarda la pressione fiscale visto che questa è attesa al 42,6% per il 2016, considerando il totale delle entrate dello Stato italiano rispetto al Pil, il prodotto interno lordo nazionale. Il dato sulla pressione fiscale addirittura crescerà al 42,8% nel 2017, per poi assestarsi al 42,7% nell’anno 2018 e nel 2019.
Il dato sulla pressione fiscale, inoltre, non cambia di molto se si include pure il bonus da 80 euro che è stato riconosciuto dal Governo Renzi ai lavoratori dipendenti. In tal caso, infatti, la pressione fiscale si attesterà nel 2016 al 42,1% per poi posizionarsi con una percentuale al 42,2% per tutto il triennio 2017-2019. In particolare, dai 493,1 miliardi di euro di quest’anno, per le entrate tributarie, si salirà a 505,8 miliardi nel 2017 ed a 530,9 miliardi di euro nel 2019. A generare l’aumento delle entrate tributarie fino al 2019 saranno in prevalenza le imposte indirette a partire dall’Iva.
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