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Partite Iva dimenticate dal Governo Renzi, ecco perché secondo la Cgia di Mestre

Da Editorial Staff

Aprile 02, 2017

Partite Iva dimenticate dal Governo Renzi, ecco perché secondo la Cgia di Mestre

Il Governo Renzi in mille giorni ha ridotto le tasse in maniera strutturale per 21 miliardi di euro, ma l’abbassamento della pressione fiscale ha in prevalenza interessato i lavoratori dipendenti e le imprese di medie e grandi dimensioni, mentre sono stati pressoché nulli i vantaggi per le partite Iva rappresentate dagli artigiani, dai lavoratori autonomi senza dipendenti e dai commercianti.

Taglio alle tasse, le principali misure del Governo Renzi

Questo è quanto, tra l’altro, ha messo in evidenza la Cgia di Mestre considerando che le principali misure di abbassamento delle tasse, da parte del Governo Renzi, hanno riguardato il bonus di 80 euro che ha interessato i lavoratori dipendenti con retribuzioni medio-basse, l’eliminazione dell’Irap dal costo del lavoro a favore delle imprese con più dipendenti, l’abolizione della Tasi, e la riduzione Ires a favore delle società di capitali ma non alle società di persone ed alle ditte individuali.

Le altre misure ‘minori’ del Governo Renzi

Riguardo a questi quattro provvedimenti di riduzione delle tasse, fa altresì presente l’Associazione degli artigiani mestrina, le partite Iva non hanno tratto alcun beneficio e lo stesso dicasi in sostanza per le altre misure minori di abbassamento della pressione fiscale approvate dal Governo Renzi, dall’esenzione Imu sui terreni agricoli all’abolizione dell’Irap in agricoltura e passando per l’abolizione dell’Imu sugli imbullonati.

Partite Iva trascurate, dai liberi professionisti ai giovani free lance

Secondo Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, per quel che riguarda l’abbassamento della pressione fiscale ci sono categorie di lavoratori che non ricevono alcuna attenzione a quelli che sono i problemi. E questi sono proprio i titolari di partita Iva rappresentati non solo dai liberi professionisti, ma anche da giovani free lance ed in molti casi anche di ex operai. Ad esempio, fa presente l’Associazione degli artigiani mestrina in accordo con una simulazione, attualmente la pressione fiscale a carico di un idraulico senza dipendenti, e con un reddito annuo di 35 mila euro, in Italia sfiora oramai la soglia del 51%.

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