Paradisi fiscali, via libera Ecofin alla prima lista nera
Da Editorial Staff
Dicembre 06, 2017
L’Ecofin, Consiglio Economia e Finanza, per quel che riguarda i paradisi fiscali ha approvato la sua prima lista nera che, in particolare, è composta da un totale di 17 Paesi che, nonostante sia stato attivato un canale di dialogo affinché provvedano in materia fiscale a cambiare la loro legislazione, hanno assunto degli impegni che l’Ue ritiene insoddisfacenti.
Paradisi fiscali, 47 Paesi del mondo nella lista grigia
Oltre alla black list, riporta Repubblica.it, ci sono pure altri 47 Paesi del mondo che figurano in lista grigia in quanto, a seguito delle pressioni dell’Unione Europea, hanno per ora solo manifestato l’intenzione di modificare la loro legislazione fiscale. C’è pure una terza lista di Paesi, quelli che sono stati colpiti dagli uragani, per i quali la presentazione degli impegni slitta alla prossima primavera prima che l’Ue nei loro riguardi possa prendere una decisione.
Nella lista nera, non ancora confermata, sarebbero stati inseriti dall’Ecofin i seguenti Paesi: Corea del Sud, Trinidad e Tobago, Guam, Samoa Americane, Barbados, Tunisia, Palau, Samoa, Emirati Arabi Uniti, Saint Lucia, Bahrain, Isole Marshall, Macao, Grenada, Panama, Namibia e Mongolia.
I Paesi da inserire in lista nera secondo Oxfam
Repubblica.it riporta anche che secondo la non profit britannica Oxfam nella black list andrebbero inclusi pure Svizzera e Bermuda. Anzi, se per le legislazioni fiscali eque e trasparenti si applicassero in pieno gli standard europei, allora nella lista nera andrebbero inseriti pure quattro Paesi dell’Unione Europea, ovverosia il Lussemburgo, l’Olanda, Malta e l’Irlanda.
La posizione di Oxfam è peraltro pure quella di tante altre associazioni che ritengono scarso il numero di paradisi fiscali che sono stati inseriti nella black list anche perché dalle ultime indiscrezioni era emerso che i Paesi presenti sarebbero stati almeno 20.
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