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Pace fiscale, dichiarazione integrativa speciale per correggere gli errori

Da Editorial Staff

Novembre 08, 2018

Pace fiscale, dichiarazione integrativa speciale per correggere gli errori

Con la cosiddetta pace fiscale, che è stata varata dal Governo giallo-verde, arriva la cosiddetta dichiarazione integrativa speciale che potrà permettere ai contribuenti, sanando la propria posizione in maniera agevolata, in quanto senza sanzioni, senza interessi e senza altri oneri accessori, correggendo gli errori per uno o più periodi d’imposta.

Per i periodi di imposta, in corrispondenza dei quali avvalersi della dichiarazione integrativa speciale, alla data del 24 ottobre del 2018 non dovevano essere scaduti i termini per l’accertamento in accordo con quanto riporta FiscoOggi.it, il Quotidiano telematico dell’Agenzia delle Entrate.

Aliquote dichiarazione integrativa speciale per tipologia di imposta

La correzione degli errori sarà possibile fino alla data del 31 maggio 2019 andando a pagare come segue: un’imposta sostitutiva che è determinata applicando sulle maggiori ritenute un’aliquota pari al 20%.

Un’imposta sostitutiva determinata applicando, sul maggior imponibile ai fini dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), o dell’Ires, un’aliquota pari al 20% ai fini delle imposte sui redditi, e delle relative addizionali, delle imposte sostitutive, dei contributi previdenziali e dell’Imposta regionale sulle attività produttive (Irap).

La dichiarazione speciale, come calcolare imponibile integrato ai fini Iva

Per l’imponibile integrato relativo all’Imposta sul valore aggiunto (Iva), invece, l’aliquota che si applica è quella media oppure quella ordinaria, che è pari al momento al 22%, nei casi in cui questa non sia determinabile.

Gli adempimenti per l’accesso alla dichiarazione integrativa speciale, finalizzata alla correzione degli errori per uno o più periodi di imposta, sono rappresentati dalla presentazione della dichiarazione integrativa e dal versamento delle relative somme. I benefici sono stati introdotti, come sopra accennato, con il decreto legge 119/2018 collegato alla manovra di bilancio 2019.

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