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Mutuo liquidità: cosa è e come funziona

Da Editorial Staff

Luglio 26, 2022

Mutuo liquidità: cosa è e come funziona

Mutuo liquidità: cos’è

Il mutuo liquidità è una forma di prestito attuabile con la garanzia di un immobile di proprietà libero da ogni ipoteca. Un finanziamento non vincolato, con l’opportunità di impiegare l’importo ricevuto a tuo completo piacimento.

Potrai utilizzare la somma senza alcun vincolo sulla modalità di impiego, quindi per sostenere dei costi improvvisi, per finanziare un nuovo progetto personale oppure per effettuare degli acquisti. Si tratta di una forma di mutuo nata con lo scopo di facilitare l’accesso al credito da parte di soggetti proprietari di immobili non ipotecati.

Con il mutuo liquidità hai la possibilità di ricevere un importo di denaro anche di una certa entità, fino al 70% del valore del bene dato in garanzia; un finanziamento che permette di stabilire con la banca un piano di ammortamento agevolato con una durata fino, in qualche caso, a 30 anni.

Pur non essendo un prestito vincolato sono esclusi investimenti di natura speculativa, acquisti di case non adibite ad abitazioni principali e il consolidamento dei debiti. Se la tua intenzione è quella di acquistare una prima casa, ti rimandiamo su questo sito specializzato nei mutui on line.

Il mutuo liquidità è un tipo di operazione che presenta diversi punti a favore, ma non privo di rischi. Porre la tua casa a garanzia del credito vuol dire, nei casi di insolvenza, la perdita della proprietà. La ratio per cui anche questo finanziamento passa dal solito esame della situazione economica e reddituale degli interessati da parte delle banche.

Mutuo liquidità: come funziona

Ai fini dell’ottenimento di un mutuo liquidità la proprietà di un immobile libero da qualsiasi ipoteca rappresenta dunque un requisito imprescindibile. Tale finanziamento prevede infatti l’iscrizione di un’ipoteca sul bene immobile da portare in garanzia. A tal proposito, per prima cosa, l’istituto bancario metterà immediatamente l’ipoteca sul bene a garanzia del credito. L’immobile sarà regolarmente valutato da un perito professionista e assicurato contro i rischi scoppio/incendio. Tuttavia non c’è l’obbligo di accettare la polizza proposta dalla banca, ma potrai autonomamente fare un’indagine di mercato per individuare con calma l’assicurazione più conveniente sfruttando la competizione nel mercato di settore.

Una buona posizione creditizia è poi un altro requisito importante per accedere al mutuo liquidità. Ipoteca e posizione creditizia a parte, la banca potrebbe richiederti altri requisiti:

– un’età anagrafica non superiore ai 75 anni alla fine del piano di rimborso;

– non essere iscritto tra i cattivi pagatori né avere alcuna segnalazione presso la Centrale dei Rischi.

Ciascuna banca ha però un proprio regolamento, quindi è meglio informarti direttamente attraverso i canali online oppure presso lo sportello fisico dell’istituto creditizio.

Oltre ai requisiti, a caratterizzare principalmente questo finanziamento e a differenziarlo dai prestiti personali, sono:

un importo erogabile da parte delle banche di un certo valore;

– tassi di interesse più bassi;

– un piano di rimborso più esteso.

Generalmente infatti i tassi di interesse applicati con il mutuo liquidità sono più favorevoli di quelli previsti per i prestiti personali, che non offrono reali garanzie per coprire gli importi erogati dagli istituti di credito. Di contro, poiché lo scopo di questo mutuo non è l’acquisto di un immobile, il tasso praticato dalle banche potrebbe risultare più alto del tasso di interesse applicato nei casi di mutui finalizzati all’acquisto di una casa. Allo stesso tempo, anche gli importi erogati con i mutui liquidità sono in genere inferiori rispetto alle somme previste per i finanziamenti utili per acquistare un immobile.

La somma richiedibile con il mutuo liquidità è vincolata a determinati requisiti come l’età anagrafica del titolare del prestito, il tipo di lavoro (libero professionista, lavoratore a tempo determinato o con contratto a tempo indeterminato) e il valore dell’ipoteca del bene immobile. Un importo che comunque non può superare il 70% del valore dell’immobile ipotecato. Per quanto riguarda invece i tempi per avere una risposta sulla fattibilità dell’operazione sono superiori a quelli dei classici prestiti personali, che solitamente richiedono un paio di giorni.

Mutuo liquidità: costi da sostenere

Per ricevere il finanziamento, dovrai inoltre sostenere alcuni costi come quelli per l’istruttoria e la perizia, utili all’istituto di credito per stabilire la fattibilità o meno dell’operazione, le spese per la polizza assicurativa per coprire i rischi di scoppio/incendio dell’immobile ipotecato e il costo per l’atto notarile. L’importante per un quadro completo dei costi è attenzionare non soltanto il Tasso Annuo Nominale (TAN), ma il Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG).

Mentre il primo indica in percentuale il tasso di interesse su base annua, il TAEG costituisce il principale strumento di trasparenza nei contratti di finanziamento perché è un indice rappresentativo degli interessi e degli altri costi da sostenere. In ogni caso trattasi di costi diluiti negli anni perché il mutuo liquidità, al contrario di un prestito personale, può prevedere un piano di rimborso particolarmente lungo e leggero da sostenere.

Mutuo liquidità: documenti da presentare

La pratica di concessione del mutuo liquidità viene preceduta da uno studio di fattibilità dell’operazione da parte della banca interessata. Un’analisi da fare attraverso l’esame della documentazione presentata dal cliente: documenti anagrafici, dell’immobile e reddituali. A tal fine devi presentare in banca copie del tuo codice fiscale, della tua carta di identità e la planimetria e il certificato di abitabilità dell’immobile da dare in garanzia del credito.

La documentazione reddituale cambia invece in base all’attività di impiego. Se sei un lavoratore dipendente dovrai presentare una dichiarazione del datore di lavoro per dimostrare il tuo impiego, l’ultimo cedolino di stipendio e la Certificazione Unica (CU). Se invece sei un libero professionista o un lavoratore autonomo dovrai presentare rispettivamente l’iscrizione all’Albo professionale o l’iscrizione alla Camera di Commercio e il modello Unico. Una documentazione tutto sommato abbastanza ridotta anche se, pure in questo caso, per essere certo dei documenti da produrre meglio fare un salto in banca perché le cose potrebbero cambiare da istituto a istituto.

 

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