Mutuo a tasso fisso: conviene ancora ?
Da Editorial Staff
Aprile 21, 2017
Ecco una stima del rapporto tra mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile sulla base delle dinamiche future del mercato immobiliare.
Il mutuo a tasso fisso è stata l’ancora di salvataggio per quanti hanno deciso di acquistare un immobile negli ultimi anni in un’epoca di incertezza e crisi. I tassi fissi ai minimi storici hanno fatto gola davvero a tutti ma adesso sembra che il trend stia cominciando a cambiare in modo sensibile.
Si sa che i mercati, sovente, riservano sorprese e a volte diventano davvero imprevedibili. Se infatti l’Eurirs (il tasso che indica l’interesse al quale le banche europee stipulano swap) aveva iniziato un trend di risalita, alcuni giorni fa ha fatto registrare una chiara inversione di tendenza che ha sorpreso anche gli analisti. Dall’1,15% del 21 novembre si era passati all’1,44% del 13 marzo poi l’inversione di rotta fino a scendere all’1,28% dello scorso 3 aprile. Questi dati rivelano ancora un quadro di incertezza che rende preferibile mantenere la barra dritta sui mutui a tasso fisso.
Un giudizio suffragato anche dalle recenti rilevazioni pubblicate su MutuiOnline.it che ha fatto la stima dei costi di un mutuo per acquisto casa per un ipotetico cliente di 35 anni residente a Milano che acquista un immobile del valore di 200.000 euro. Facendo un confronto fra un mutuo acquisto casa a tasso fisso ed un mutuo a tasso variabile lo scarto a favore del primo è di circa 50 euro a rata. La tabella dei tassi medi stima il tasso variabile attorno all’1,13% mentre il tasso fisso è ancora del 2,39%. Una differenza davvero esigua se rapportata ai tassi di cinque anni fa che raggiungevano circa il 6%, cioè quasi 3 mila euro in più ogni anno su un mutuo di 100 mila euro.
MEGLIO IL TASSO VARIABILE SOLO PER UN MUTUO A 10 ANNI
Ma cosa ci riserverà il futuro a breve scadenza ?
Non si deve sottovalutare il fatto che il 31 ottobre 2019 scadrà il mandato di Mario Draghi, fiero assertore del Quantitative Easing sul quale tramonterà inevitabilmente il sipario. Secondo una stima di Morgan Stanley il costo di un mutuo a tasso fisso e quello a tasso variabile dovrebbero pareggiarsi attorno al 2021. Questo vuol dire, tradotto in cifre, che i tassi variabili possono essere convenienti solo se hanno durata breve (non più di 10 anni), altrimenti rimane ancora preferibile optare per il mutuo a tasso fisso.
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