Mercato immobiliare italiano, case in affitto: allarme rosso sfratti per morosità
Da Editorial Staff
Giugno 18, 2017
E’ allarme rosso in Italia per quel che riguarda gli sfratti per morosità anche perché sulle politiche per la casa non sono stati messi a punto provvedimenti strutturali in grado di contenere e di contrastare il disagio abitativo specie dopo la lunga crisi finanziaria ed economica. La conferma in merito è arrivata dalla Uil nel mettere in evidenza come, considerando i redditi 2015, ed un costo medio per gli affitti sul mercato libero pari a 605 euro, il peso delle locazioni incida per il 35,2% sulle entrate mensili dei lavoratori dipendenti, per il 18,9% sui redditi da lavoro autonomo, e addirittura per il 43% sui redditi da pensione.
Meno aspri sono invece i numeri per gli affitti a canone concordato con l’importo medio che si attesta a 575 euro al mese con un’incidenza del 18% sul reddito degli autonomi per poi salire al 33,4% per i lavoratori dipendenti, ed al 40,8% per chi vive in una casa in affitto ed ha solo redditi da pensione. Nel considerare i provvedimenti esecutivi di rilascio di immobili ad uso abitativo, nell’ultimo anno c’è stata una diminuzione del 4,6% a quota 61.718, ma di questi, mette altresì in evidenza il Sindacato della Uil, 54.829 riguardano provvedimenti per morosità o altra causa con un’incidenza dell’88,8% nel 2016 rispetto all’88,2% dell’anno precedente.
Complessivamente nel 2016 le richieste di esecuzione di sfratto in Italia si sono attestate a quota 158.720 con un aumento su base annua del 3,2%. Di queste 158.720 richieste, 35.336 si sono poi tramutate in sfratti eseguiti con un balzo dell’8% anno su anno. Nel commentare i dati del Servizio Aree Urbane Casa del Sindacato, Guglielmo Loy, che è il segretario confederale della Uil, ha dichiarato, tra l’altro, che nel nostro Paese ‘occorre mettere al centro delle scelte politiche l’emergenza abitativa’.
Articolo precedente
Andare in pensione a 67 anni? Governo italiano studia innalzamento età minima
Editorial Staff