Loading...

Businessvox Logo Businessvox
Sei qui: Home » La Corte dei Conti bacchetta il governo: ‘Troppe tasse sugli stipendi degli italiani’

La Corte dei Conti bacchetta il governo: ‘Troppe tasse sugli stipendi degli italiani’

Da Editorial Staff

Aprile 06, 2017

La Corte dei Conti bacchetta il governo: ‘Troppe tasse sugli stipendi degli italiani’

Il Rapporto 2017 della Corte dei Conti ha evidenziato l’enorme pressione fiscale che pesa sulle aziende e sui lavoratori italiani.

Il Rapporto 2017 della Corte dei Conti ha disegnato un quadro a tinte fosche per quanto concerne il potere d’acquisto dei salari dei contribuenti italiani. A pagarne le spese sono soprattutto gli imprenditori, il cui carico fiscale rimane elevatissimo rispetto ai concorrenti europei. ‘Accanto a una pressione fiscale tra le più elevate dei paesi Ue – si legge nel rapporto della Corte dei Conti – il total tax rate stimato per un’impresa di medie dimensioni testimonia di un carico fiscale complessivo che penalizza l’operatore italiano in misura (64,8%) eccedente quasi 25 punti l’onere per l’omologo imprenditore dell’area Ue/Efta’.

Il Rapporto 2017 ha anche preso di mira il cuneo fiscale di ben 10 punti sopra la media del resto d’Europa. Un dato allarmante che ‘colloca al livello più alto’ l’indice che rappresenta la differenza tra costo del lavoro e il reddito netto in busta paga.
La marcata esposizione tributaria degli imprenditori non aiuta il ‘contrasto all’economia sommersa‘ e la lotta per ridurre le percentuali di evasione fiscale che rimangono ancora assai elevate. Seppure la politica fiscale del Governo ha ‘impresso forti accelerazioni alla dinamica delle entrate’ si legge nella nota della Corte dei Conti, non sono ancora sorti i presupposti per una ‘redistribuzione del prelievo‘ finalizzata alla riduzione complessiva della pressione fiscale.

La metà degli stipendi percepiti dai lavoratori vengono impiegati per pagare tasse e balzelli di ogni tipo e questo impedisce che il reddito venga impiegato per finanziare l’economia reale. Ecco perchè il Pil rimane fermo al palo cosi come l’inflazione che rivela i punti deboli di un’economia la cui stagnazione pare essere senza soluzione di continuità. La Corte dei Conti fa un plauso alle privatizzazioni ritenute ‘necessarie ma costose’ ai fini della riduzione del debito italiano.

Editorial Staff Avatar

Editorial Staff