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nuovo BTP a 50 anni
Investire in titoli di Stato, nuovo BTP a 50 anni collocato dal Tesoro
Da Editorial Staff
Ottobre 05, 2016
E’ fissata per il prossimo 11 ottobre del 2016 la data di regolamento riguardante il collocamento della prima emissione del nuovo BTP con scadenza a 50 anni. In merito il Dipartimento del Tesoro del MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha reso noto che per la prima emissione del nuovo BTP con scadenza a 50 anni sono stati emessi titoli per 5 miliardi di euro a fronte di un rendimento pari al 2,85%.
Queste, nel dettaglio, sono le caratteristiche della prima emissione del nuovo BTP con scadenza a 50 anni: la prima emissione, con godimento 1° settembre 2016, scade l’1 marzo del 2067 e paga annualmente un tasso nominale del 2,80% pagato in due cedole semestrali.
Il collocamento della prima emissione del nuovo BTP con scadenza a 50 anni è avvenuto ad un prezzo leggermente inferiore alla pari, precisamente a 99,194, riferisce altresì il Tesoro, che rispetto al nominale corrisponde come sopra detto ad un rendimento lordo annuo che è pari al 2,850%.
Il nuovo BTP a 50 anni è stato collocato dal Tesoro non agli investitori retail, ma a quelli qualificati e istituzionali avvalendosi degli Specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead manager, e dei seguenti sei lead manager: Unicredit S.p.A., Banca IMI S.p.A., JP Morgan Securities PLC, Goldman Sachs Int. Bank, BNP Paribas ed HSBC France.
Per quel che riguarda le caratteristiche e la composizione della domanda, inoltre, il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso noto che al collocamento della prima tranche del nuovo BTP a 50 anni hanno partecipato all’incirca 370 investitori a fronte di una domanda che complessivamente, rispetto ai 5 miliardi di euro collocati, si è attestata a ben 18,6 miliardi di euro.
I fund manager si sono aggiudicati il 45,1% dell’emissione a fronte del 23% che, invece, è andato alle banche. Dal punto di vista prettamente geografico, la maggioranza di investitori è stata di nazionalità estera per circa l’83,2% contro il 16,8% circa di investitori domestici.
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