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Il governo pensa ai buoni-lavoro, una sorta di voucher sotto mentite spoglie: caos nella maggioranza

Da Editorial Staff

Maggio 26, 2017

Il governo pensa ai buoni-lavoro, una sorta di voucher sotto mentite spoglie: caos nella maggioranza

Il governo potrebbe reintrodurre i voucher camuffandoli con il termine buoni-lavoro, dopo averli aboliti per evitare il referendum voluto dalla Cgil.

La reintroduzione dei voucher sotto mentite spoglie potrebbe avere gravi ripercussioni anche sulla tenuta della maggioranza in parlamento. A guidare la fronda degli scontenti, l’Mdp una delle forze politiche che sostiene l’attuale governo guidato da Gentiloni che ha smascherato la ‘presa in giro degli italiani’ dopo l’abolizione dei voucher per scongiurare il referendum abrogativo.

I parlamentari dell’Mdp stanno valutando l’ipotesi di uscire dal governo, denunciando la manovra del governo che ha impedito la consultazione popolare voluta dalla Cgil sui voucher, fingendone l’abolizione per reintrodurli con la nuova manovra finanziaria. ‘Se verrà posta la fiducia sui buoni-lavoro non la voteremo’ ha tuonato un deputato Mdp, Laforgia, creando un dibattito infuocato in seno alla maggioranza.

Inevitabile anche la reazione della Cgil che per oggi ha previsto un presidio davanti al Pantheon al quale prenderà parte anche Susanna Camusso che alle 11,30 terrà anche una conferenza stampa il cui tema saranno le iniziative pro terremotati. La Camusso ribadirà con forza il rispetto del dettato costituzionale e richiamerà l’attenzione del Capo dello Stato al rispetto dell’articolo 75 dedicato proprio all’istituto del referendum abrogativo.

Possibile anche una manifestazione nazionale se il governo non dovesse fare marcia indietro in merito all’introduzione dei buoni-lavoro nella manovra finanziaria. I nuovi buoni-lavoro che il governo sta pensando di inserire introdurrebbero una sorta di contratto semplificato per famiglie e piccole imprese. Uno strumento per assumere personale con una struttura analoga ai voucher appena aboliti, creati per agevolare il lavoro temporaneo a basso costo. Uno strumento, il cui abuso, scatenò violente polemiche da parte delle forze sociali che sfociarono nella promozione di un referendum abrogativo.

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