Funghi reishi e microterapia: la cellulite ha le ore contate
Da Editorial Staff
Ottobre 28, 2018
La cellulite è l’incubo estetico di ogni donna, tanto che in molte si lanciano alla disperata ricerca di una soluzione per combattere questo fastidioso inestetismi. Riuscire nell’intento non è cosa facile, e soprattutto non è cosa celere. Ci vuole pazienza e ci vuole costanza, e ovviamente ci vuole lo strumento giusto.
Onde evitare di ricorrere alla chirurgia plastica, dal mondo della dermatologia è saltato fuori un mezzo considerato efficace negli ultimi tempi. Si tratta cioè della Microterapia, ossia uno speciale trattamento che sfrutta il cosiddetto SIT (Skin Injection Therapy). Quest’ultimo è un dispositivo a ventosa di piccole dimensioni, attraverso il quale si inietta all’interno dei primi strati della pelle un mix di principi attivi in grado di combattere i gonfiori e il rilassamento dei tessuti.
Funghi reishi e microterapia: come combattere la cellulite
Usando il sistema SIT si introduce sottocute una soluzione ipersalina che consente all’organismo di secernere i liquidi ristagnanti, attraverso le urine. Con l’eliminazione di questi liquidi di troppo (in maniera esclusivamente naturale) il metabolismo riesce più celermente ad assorbire il grasso. Tutte queste micro iniezioni vengono fatte in più sedute da massimo venti minuti ciascuna, in modo del tutto indolore e senza provocare l’eventuale rottura di capillari. Senza contare che non restano segni palesi sulla pelle.
Chi pratica certe attività plastico-estetiche, sa bene che la microterapia ha un risvolto sempre molto positivo sull’inestetismo della cellulite, ma tuttavia non bisogna aspettarsi dei miracoli. Accanto alle sedute anti bucce d’arancia ci vogliono anche delle abitudini quotidiane salutari, come ad esempio pochi carboidrati, poco sale e molta attività fisica. Va da sé dunque, che da sola la microterapia non funziona, risulta quindi uno strumento importante ma che affianca altre pratiche di buona salute.
Quali sostanze sfrutta la microterapia
Ma quali sono le sostanze che vengono iniettate con la microterapia? E soprattutto da dove provengono? Di norma, avviene l’utilizzo di piante medicinali, che sono a loro volta divise in tre classi. La classe più importante comprende circa centoventi erbe, comunemente dette erbe dell’imperatore perché incidono sul mantenimento della vita. Esse non sono tossiche e assumerle di frequente non comporta un danno per la salute. Tra queste erbe rientrano i funghi medicinali.
Al contrario della medicina convenzionale che cerca di trattare in maniera focale e concentrata un qualunque sintomo, l’utilizzo di erbe medicinali si basa sulle proprietà benefiche naturali che gradatamente riescono ad arrivare alla radice del problema. Motivo per cui la microterapia si fonda su queste erbe mediche, e in particolare i funghi. Tra questi funghi quello che emerge di più è il reishi, ovverosia il ganoderma lucidum Freeland.
Microterapia con i funghi reishi: alleati contro la cellulite
I funghi medicinali, in particolare il reishi, viene considerato come adattogeno, cioè ricco di sostanze che aboliscono lo stress dell’organismo senza effetti collaterali. C’è inoltre da giungere che pur essendo ricchi di sostanze benefiche, come minerali e vitamine, hanno un apporto calorico molto contenuto. Essi sono infatti in grado di fortificare le difese immunitarie e di assorbire le sostanze nocive (ritenute chelanti). In questo modo vengono disintossicati gli organi e possono diventare un valido aiuto in presenza di malattie più gravi.
Provenienti dalla cultura orientale, in Italia non sono presenti sotto forma di medicinali, ma venduti in erboristeria come integratori o come essenze per tisane.
Articolo precedente
Nuovi mutui già più cari in banca, tutta colpa dello spread
Articolo successivo
Vacanze ponte 1 novembre 2018, agriturismo per 350 mila gli italiani
Editorial Staff