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Fondi immobiliari venduti da Poste Italiane, Codacons presenta esposto in Procura

Da Editorial Staff

Gennaio 09, 2017

Fondi immobiliari venduti da Poste Italiane, Codacons presenta esposto in Procura

In data odierna, lunedì 9 gennaio del 2017, il Codacons ha presentato alla Procura della Repubblica di Roma un esposto con il quale l’Associazione dei Consumatori e degli Utenti chiede che, sul caso dei fondi immobiliari che sono stati venduti dal Gruppo Poste Italiane, venga aperta un’apposita indagine. E questo al fine di verificare se, riguardo al livello di rischio dell’investimento, i risparmiatori hanno ottenuto prima di investire delle informazioni corrette. Così come se, da parte dei due enti di controllo sui prodotti finanziari venduti da Poste ai piccoli risparmiatori, ovverosia dalla Banca d’Italia e dalla Consob, l’attività di vigilanza è stata allo stesso modo svolta correttamente.

Carlo Rienzi, Presidente del Codacons, pur prendendo atto della volontà, da parte del Gruppo Poste Italiane, di voler venire incontro agli investitori che sono rimasti coinvolti nel collocamento delle quote dei Fondi Immobiliari, chiede che sia fatta chiarezza su quanto accaduto nel periodo tra il 2002 ed il 2005. In particolare, i risparmiatori sono stati adeguatamente avvertiti sui pericoli e sulla rischiosità dell’investimento che andavano ad effettuare, così come previsto dalle norme? E proprio per questo il Codacons, al fine di fare chiarezza, si è rivolto alla Procure della Repubblica di Roma ‘chiedendo di aprire una apposita indagine’.

Sulla questione si sono mosse pure l’Adusbef e la Federconsumatori che, congiuntamente, dopo un incontro con l’Amministratore delegato delle Poste Italiane hanno chiesto che vengano aperti dei tavoli di confronto finalizzati a trovare, per i malcapitati investitori, delle soluzioni di ristoro in quanto sono stati affibbiati loro titoli caratterizzati da un elevato grado non solo di rischio, ma anche di pericolosità. ‘Noi riteniamo giusto che nel 2017 alla luce dei fatti che sono avvenuti in questi ultimi anni, non si celebri nella maniera più assoluta la giornata del risparmio’, hanno inoltre comunicato l’Adusbef e la Federconsumatori con una nota congiunta.

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