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Figli più poveri dei padri dopo la crisi, rapporto McKinsey sulle nuove generazioni
Da Editorial Staff
Agosto 14, 2016
Gli anni Duemila, dopo la crisi, sono paragonabili al Dopoguerra per quel che riguarda la caduta dei redditi delle famiglie e, di conseguenza, il rischio di povertà nell’Occidente sviluppato.
Da un rapporto di McKinsey, infatti, emerge come attualmente i redditi delle famiglie, per una percentuale pari al 70% della popolazione, siano inferiori a quelli delle generazioni precedenti. L’Italia detiene da questo punto di vista il record negativo per quello che sembra essere in tutto e per tutto un ribaltamento a livello generazionale.
Il rapporto di McKinsey ha per titolo ‘Poorer than their parents? A new perspective on income inequality‘, ovverosia ‘Più poveri dei genitori? Una nuova prospettiva sull’ineguaglianza del reddito‘, ed illustra dati alla mano quello che è stato l’impoverimento delle nuove generazioni negli ultimi anni nel mondo sviluppato senza alcuna eccezione. Con la conseguenza che cresce tra la popolazione l’idea che il libero scambio e l’economia di mercato, in un mondo sempre più globalizzato, non siano in grado di generare benessere.
Dal punto di vista temporale, il rapporto di McKinsey ha preso in analisi il periodo dal 2005 al 2014, ovverosia quello che include la grande e lunga crisi finanziaria ed economica che è scoppiata nel 2008 e che ha generato un vero e proprio shock nell’Occidente sviluppato.
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