Dichiarazione precompilata 2017, record di gradimento per invio in autonomia
Da Editorial Staff
Agosto 06, 2017
Lo scorso 24 luglio del 2017 sono scaduti i termini per l’invio, attraverso i canali telematici del Fisco, della dichiarazione dei redditi precompilata, ed in particolare del modello 730 2017. Considerando, invece, che per l’invio del modello Redditi Pf c’è tempo fino al 31 ottobre del 2017, l’Agenzia delle Entrate ha tracciato un primo bilancio provvisorio sull’andamento della dichiarazione dei redditi precompilata.
Ebbene, secondo quanto riportato su FiscoOggi.it, per il 730 2017 online precompilato è stato registrato il record di gradimento per quel che riguarda l’invio in autonomia. Sono stati infatti 2,4 milioni, al 24 luglio del 2017, i contribuenti che hanno deciso di inviare online, in tutta autonomia, la dichiarazione dei redditi precompilata.
Per la precisione, le dichiarazioni online inviate al 24 luglio scorso sono state 2.427.803, delle quali rappresentate dalla trasmissione al Fisco di numero 2.298.603 modelli 730 2017, e di numero 129.200 modelli Redditi Pf 2017 che altrettanti contribuenti hanno inviato in largo anticipo rispetto alla scadenza che, come sopra accennato, è quella del 31 ottobre del 2017.
Sull’andamento della precompilata con invio ‘fai da te’ l’Agenzia delle Entrate ha messo in evidenza come in tre anni si sia passati dai 1,4 milioni di invii del 2015 ai 2,1 milioni del 2016 e fino ad arrivare ai 2,4 milioni di quest’anno. Questa ascesa è stata spiegata dall’Amministrazione finanziaria dello Stato con la semplicità d’uso della procedura online e con il fatto che nel 2017, rispetto ai due anni precedenti, sono aumentati i dati precaricati dal Fisco rendendo così ancora più agevole la predisposizione dei modelli da parte dei contribuenti.
Nell’accesso alla dichiarazione online precompilata del 2017, inoltre, il 58,76% dei contribuenti ha utilizzato le credenziali rilasciate dall’Agenzia delle Entrate rispetto al 33,64% di chi, invece, ha sfruttato le credenziali di accesso che sono state fornite dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps). Pochi invece, riferisce altresì il Fisco con una nota, sono stati gli accessi alla precompilata utilizzando Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.
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