Costi bancari: nuova disciplina Mifid2, richiamo Consob agli istituti di credito

Sulla trasparenza in materia di costi, la Commissione nazionale per le società e la Borsa (Consob) con un richiamo ha invitato le banche a rispettare la nuova disciplina Mifid2. Ne dà notizia con un comunicato il Codacons che, pur tuttavia, ritiene che da parte della Consob un richiamo non sia sufficiente. E questo perché, secondo l’Associazione dei Consumatori e degli Utenti, le banche continuano a non informare correttamente i clienti, ragion per cui servono non solo controlli, ma anche delle sanzioni pesanti.

Carlo Rienzi, Codacons: ‘Sono numerosi i casi in cui le banche non danno informazioni corrette ai propri clienti’

Secondo Carlo Rienzi, che è il Presidente del Codacons, ‘sono numerosi i casi in cui le banche non danno informazioni corrette ai propri clienti, modificandone i comportamenti economici specie per quanto riguarda gli investimenti’.

La presa di posizione della Consob sulla Mifid2 risale al 28 febbraio scorso, ed è stata accolta con un plauso pure da parte dell’ADUC – l’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori, in merito alla trasparenza sui costi ex-post nei servizi finanziari.

Ecco quanto pagano gli investitori per gli strumenti finanziari

Per i prodotti finanziari comunemente distribuiti, rivela l’Aduc, i costi medi sul capitale investito si attestano infatti in media al 2% circa. E siccome in media nel 2018 i fondi comuni di investimento hanno perso tra il 4 ed il 5%, sempre secondo l’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori sarà poco gradevole far sapere al risparmiatore che circa la metà delle perdite subite l’anno scorso è legata proprio ai cosiddetti caricamenti. Con la conseguenza che le banche non fanno di certo a gara per evidenziare e per enfatizzare questo scenario nel fornire informazioni al cliente sull’andamento dei propri investimenti.