Come aprire una società negli Stati Uniti
Da Editorial Staff
Aprile 19, 2019
Quando un imprenditore decide si aprire una società negli USA può scegliere due tipologie: ci sono la LLC e la C-Corp. Hanno delle procedure di incorporazione differenti da altri tipi di Stato, definibili come riportati in seguito.
Molte infatti sono le persone che decidono di investire all’estero, soprattutto quando ci si ritrova in un regime come quello nostro dove le tasse sono alte e le aziende non hanno lo slancio che meriterebbero davvero.
L’iter burocratico
Aprire una società negli Stati Uniti richiede effettuare una richiesta di atto costitutivo presso l’agenzia statale incaricata, definita Department of State. Si versano le tasse di deposito, e si presentano una serie di documenti che descrivono i soggetti partecipanti, l’indirizzo e lo scopo della stessa.
Per quanto concerne la tempistica, a New York non c’è un lasso molto lungo di tempo da attendere come nel nostro ordinamento, anzi ci sono momenti molto più celeri. Mentre invece, i costi di apertura oscillano tra i 200 e i 400 dollari.
Il Conto Bancario e la Tassazione
Per dare il via ad una società negli USA, bisogna iniziare con l’apertura di un conto corrente che funziona diversamente dalle banche nostrane. Non è poi un passo così semplice come sembra, ragion per cui ci si dovrebbe far assistere da qualche consulente specializzato.
Di norma, si consiglia di avere due conti anziché uno. Ovvero uno che si intesta alla società e l’altro alla persona che beneficia degli utili societari. Questo non è legato ad un aspetto finanziario, ma è semplicemente una soluzione per la cura dell’immagine imprenditoriale.
Un altro passo da osservare fa riferimento al regime di tassazione dello stato dove decidiamo di investire. E infatti, per ciò che concerne le tasse, esistono 3 tipologie di livelli, cioè federali, statali e di contea. Qualche tempo fa comunque è stata abbassata l’aliquota massima 21% sui redditi derivanti dal business societario delle Corporation. Che palesemente sono più bassi di quelli italiani.
Se si aggiungono a queste tasse anche quelle dello stato in cui si investe, di norma l’imponibile può giungere il 27,5%. Ulteriore aggiuntiva concerne le tasse sulla contea e quelle indirette sui dipendenti, che sono molto basse rispetto all’Italia. Si parla infatti di una riduzione del 10% del lordo dato in busta paga all’individuo.
Ogni tipologia di imposte dovrà essere versata una volta sola, pagata cioè sul reddito personale che negli Stati Uniti si legge e si pone diversamente.
Qualunque sia lo stato americano dove decidiamo di investire, la legislazione (soprattutto quella Newyorkese) ha un “nexus”: nello stato di NY infatti si opera in totale tranquillità per fare business (può essere anche solo avendo un conto corrente societario in una banca), il tutto rimanendo sottoposti al pagamento di questo minimo annuale.
Stati Uniti: in quale stato conviene di più
Per essere più precisi, ci sono stati più o meno convenienti in America per aprire una società. Vantaggi che ovviamente concernono non solo il regime fiscale ma anche la protezione dei dati personali dei soci. Tuttavia, le considerazioni da fare di solito devono basarsi sostanzialmente sull’aspetto finanziario.
Si deve innanzitutto considerare la tipologia di business da avviare. Bisogna dare infatti uno sguardo al tipo di attività, che può essere più richiesta in uno stato, piuttosto che in un altro. Una startup, tanto per fare un esempio, in un grande Stato potrebbe non trovare terreno fertile, mentre invece andrebbe alla grande in tutti quegli stati dove il costo della vita e quello della forza lavoro sono più bassi.
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