Bitcoin valuta virtuale per attività criminali, allarme Uif Bankitalia
Da Editorial Staff
Luglio 15, 2018
Il crimine non usa solo il contante, ma anche le valute virtuali come il Bitcoin che, tra l’altro, espongono al rischio di frode. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione della Uif, l’Unità di Informazione Finanziaria, che è stata istituita presso la Banca d’Italia, in accordo con quanto è stato riportato dall’Agenzia di Stampa Ansa.it.
Riciclaggio proventi illeciti tra criptomonete, contante e paradisi fiscali
Secondo Claudio Clemente, che è il direttore della Uif, non solo attraverso il contante, e facendo leva sui paradisi fiscali, ma anche con le valute virtuali la criminalità cerca sempre di più di reinserire nell’economia regolamentata i proventi illeciti.
Inoltre secondo l’Uif, che ha presentato il Rapporto 2017 sulle segnalazioni di operazioni sospette, le monete virtuali espongono gli utenti a ‘notevoli rischi di frode e perdite di valore’.
Quotazioni del Bitcoin stabili sotto i 7mila dollari
Intanto sul mercato delle criptovalute il Bitcoin, dopo essere sceso sotto i 6 mila dollari alla fine dello scorso mese di giugno, continua ad oscillare tra i 6 mila ed i 6.700, contro il dollaro americano, a fronte di una capitalizzazione di mercato di poco inferiore ai $ 110 miliardi.
I prezzi dell’oro digitale, quindi, mostrano ritrovati segnali di stabilità, ma rimangono ben lontani dai massimi storici, sopra i 19mila dollari, che sono segnati nel mese di dicembre del 2017 quando l’euforia sulle monete virtuali decentralizzate si presentava ancora a dir poco sfrenata.
A frenare ogni entusiasmo, ormai da oltre sei mesi, sono stati, tra l’altro, anche i numerosi casi di piattaforme di scambio (exchange) che, a seguito di attacchi informatici, hanno subito il furto di criptovaluta per milioni di dollari.
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