Bio-shopper a pagamento, le ultime novità su come fare la spesa
Da Editorial Staff
Maggio 01, 2018
Già da qualche mese a questa parte per fare la spesa, ed in particolare per l’acquisto di generi alimentari freschi e sfusi, a partire dalla frutta e passando per la verdura, occorre pagare qualche centesimo per i sacchetti della spesa biodegradabili che sono noti anche come bio-shopper.
Bio-shopper al supermercato, esulta il Codacons dopo aver presentato una diffida
Pur tuttavia, il consumatore può evitare la spesa aggiuntiva portando da casa gli shopper-bio o qualsiasi altro contenitore che sia idoneo per gli acquisti di frutta e verdura. A farlo presente in questi giorni è stato il Ministero della Salute ponendo fine, peraltro, alle proteste da parte delle Associazioni dei Consumatori.
Per esempio, contro i bio-shopper a pagamento il Codacons aveva presentato una diffida, ma ora esulta dinanzi all’accoglimento delle istanze da parte del Ministero della Salute visto che i supermercati non potranno più vietare ai clienti di utilizzare i sacchetti portati dall’esterno.
Fare la spesa utilizzando anche contenitori alternativi, via libera del Ministero
Dall’1 gennaio scorso, ad esempio per l’acquisto di carne, pesce e salumi, l’esercente è obbligato non solo a vendere cedendo la merce all’interno dei bio-shopper, ma per legge deve far pagare il sacchetto di plastica bio al consumatore.
Pur tuttavia il Ministero della Salute, ritenendo che neanche i sacchetti bio possono essere sottratti a quelle che sono le normali e naturali logiche di mercato, ha ora ufficialmente ritenuto ammissibile che i cittadini per fare la spesa possano utilizzare in libera scelta ‘contenitori alternativi alle buste in plastica, comunque idonei a contenere alimenti quali frutta e verdura, autonomamente reperiti’.
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