Aumento Iva senza un governo, lo spauracchio delle clausole di salvaguardia
Da Editorial Staff
Maggio 08, 2018
L’attuale situazione di ingovernabilità rischia di costare caro ai cittadini in quanto continua ad aleggiare lo spauracchio rappresentato, attraverso le cosiddette clausole di salvaguardia, dall’aumento dell’Iva.
La roadmap del Quirinale
Nella giornata di ieri il Presidente della Repubblica ha fissato la roadmap per uscire dallo stallo a partire dalla nascita di un Governo neutrale che, con durata fino e non oltre il prossimo mese di dicembre del 2018, sia in grado di approvare la Legge di Bilancio dello Stato per il 2019. E questo perché ad oggi non ci sono le possibilità di un accordo per formare un Governo M5S-PD, PD-Centrodestra o M5S-Centrodestra a causa di tutta una serie di veti incrociati.
In alternativa ci sono o le urne, per il prossimo mese di luglio del 2019, oppure un accordo per un governo politico da trovare però in tempi brevissimi. Il Presidente della Repubblica, tra l’altro, ha messo in evidenza come il voto non a luglio, ma dopo l’estate potrebbe portare a tempi troppo lunghi per la formazione di un nuovo Governo quando invece ci vorrebbe un Esecutivo già nel pieno delle sue funzioni al fine di mettere a punto la Legge di Stabilità.
Ecco quanti soldi servono per disinnescare l’aumento dell’IVA
In accordo con quanto è stato riportato dall’Agenzia di Stampa AdnKronos.com, per disinnescare l’aumento dell’IVA servono 12,5 miliardi di euro per l’anno in corso, e 19,1 miliardi di euro per il 2020.
Trattasi quindi di risorse ingenti che non può trovare, definire ed approvare l’attuale Governo dimissionario anche perché, dopo il voto dello scorso 4 marzo del 2018, non è più rappresentativo delle nuove maggioranze relative presenti in Parlamento.
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