Assicurazione infortuni e malattia, Ivass e Antitrust insieme contro le clausole vessatorie
Da Editorial Staff
Marzo 01, 2018
Per le polizze infortuni e malattia, ed in particolare per alcune clausole vessatorie che sono presenti su alcuni prodotti proposti sul mercato assicurativo italiano ai clienti, le Autorità rappresentate dall’Antitrust e dall’Ivass sono scese in campo svolgendo un’azione coordinata.
Invalidità permanente, ci sono clausole che tagliano fuori gli eredi del contraente
L’azione coordinata, da parte dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, e dell’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni, ha riguardato l’invalidità permanente in quanto alcune clausole presenti nei contratti non permettono agli eredi del contraente di poter subentrare al diritto all’indennizzo.
Il mancato subentro, in particolare, stando a quanto rilevato dalle due Autorità, scatta nel caso in cui il decesso del congiunto avvenga per una causa diversa da quella che ha determinato l’invalidità permanente, e comunque non prima che la compagnia di assicurazione, sui postumi permanenti dell’invalidità, abbia avviato e concluso tutti i propri accertamenti a livello medico.
Antitrust annuncia istruttorie a carico di Generali, Allianz e Zurich Insurance
La clausola ritenuta vessatoria, per la quale peraltro c’è stato un pronunciamento da parte della Corte di Cassazione, è quella relativa alla intrasmissibilità agli eredi del diritto all’indennizzo. E per questo, attraverso il proprio sito, l’Antitrust con una nota ha comunicato d’aver avviato dei procedimenti istruttori a carico delle seguenti compagnie di assicurazione: Generali Italia S.p.A., Allianz S.p.A. e Zurich Insurance Company Ltd con riferimento alla Rappresentanza Generale per l’Italia.
L’Ivass, invece, ha inviato una lettera al mercato con cui chiede alle compagnie di assicurazione, entro 120 giorni, di modificare le clausole vessatorie, così come per i contratti in essere invece, le imprese dovranno ‘adottare politiche di liquidazione che consentano agli eredi di non perdere il diritto all’indennizzo’.
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