Andare al ristorante, cresce in Italia il business del mangiare fuori casa

I consumi alimentari delle famiglie nel 2016, fuori dalle mura domestiche, hanno generato in Italia per il settore della ristorazione un giro d’affari pari a ben 78 miliardi di euro con un incremento in termini reali pari all’8% rispetto al periodo pre-crisi. A fornire questi stati è stata la Coldiretti in accordo con il primo rapporto del Censis e dell’organizzazione degli agricoltori sul comparto della ristorazione nel nostro Paese.

In controvalore un terzo dei consumi alimentari delle famiglie italiane è destinato proprio ai cibi acquistati e consumati fuori casa considerando non a caso che, nel 2016, ben 50,3 milioni gli italiani hanno mangiato fuori casa almeno una volta a fronte di 24,5 milioni che lo fanno regolarmente sempre in accordo con il rapporto della Coldiretti e del Centro Studi Investimenti Sociali (Censis) sulla ristorazione in Italia che è stato presentato durante il Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione che è stato organizzato proprio dall’organizzazione degli agricoltori.

Le prospettive di crescita in Italia, per il business del mangiare fuori casa, non sono legate strettamente solo alla ripresa dell’economia, ma anche al fatto che tra i consumatori abituali di cibo fuori dalle mura domestiche ci sono i giovani. Nel dettaglio, tra coloro che sono nati tra il 1980 ed il 2000, ben 11 milioni di giovani nel 2016 hanno mangiato almeno una volta fuori casa, e ben 6,9 milioni di questi lo fanno regolarmente.

La maggioranza degli italiani preferisce consumare i pasti fuori casa nei ristoranti, nelle osterie, e nelle trattorie di cucina italiana o regionale, ma non mancano coloro che scelgono pure i pub, le paninoteche, i ristoranti etnici, gli eno pub, i wine bar, i fast food ed i ristoranti che servono solo i piatti ideali per l’alimentazione di coloro che sono vegetariani o vegani.