Prezzi petrolio e gas naturale, timida ripresa grazie a Bce
Da Editorial Staff
Ottobre 25, 2017
Il petrolio e il gas naturale subiranno aumenti per l’elevato prezzo della loro esportazione? Gli Stati dell’Unione Europea sono indebitati e ne trarrebbero beneficio, visto che i prezzi della Borsa si stabilizzerebbero
Prezzi esportazione petrolio e gas naturale, la Bce può annullare i suoi debiti?
In Europa vige una regola: ridurre i debiti degli Stati Europei al 60% rispetto ai loro PIL nominali, ovvero il Prodotto Interno Lordo. Per questo la Bce ha costituito e approvato nel 2015 il piano europeo di quantitative easing (Q.E.) Si tratta di un programma di allentamento quantitativo, una maniera con cui la Banca Centrale Europea immette liquidità nel sistema finanziario europeo. La Bce crea moneta a debito e lo fa attraverso operazioni di mercato aperto, tramite l’acquisto di titoli di Stato e immettendo azioni ed obbligazioni come riferisce questa guida http://www.strategia-borsa.it/azioni-saipem.html . Anche perché Stati dell’Unione Europea si sono indebitati e si indebitano non solo per la loro utilità, bensì anche a beneficio degli altri componenti dell’UE. Per questa ragione, molti esperti di finanza ed economia trovano che la soluzione ai problemi sia da cercare nel petrolio e nel gas naturale. Il colosso dell’energia restano gli Stati Uniti D’America, ma il pericolo inquinamento delle acque, i devastanti terremoti e i costi aggiuntivi per la produzione di oro nero estratto dalle rocce a forte profondità (si usa il metodo fracking nella maggior parte del territorio) costringeranno gli USA ad alzare bandiera bianca. Il mondo potrebbe ritrovarsi senza fonti di energia da un momento all’altro ed economicamente parlando sarebbe devastante.
Prezzi petrolio e gas naturale, Unione Europea può coprire debiti pubblici delle Nazioni
Gli analisti finanziari sono concordi nel dire che l’Unione Europea dovrebbe usufruire di Speciali Enti di finanziamento, come ad esempio la Banca Europea degli investimenti, per assumere su di sé una quota dei debiti pubblici rapportati al PIL. I campi di possibile intervento sono molteplici, ma spiccano la viabilità e l’utilizzo e distribuzione di energia. Gli Enti di finanziamento, monitorati e diretti dal previsto Ministro delle Finanze e dell’Economia europeo, potrebbero emettere obbligazioni con buone remunerazioni sui mercati finanziari, a disposizione di privati, banche, assicurazioni. Si avrà così la possibilità di effettuare investimenti lunghi non solo in ambito europeo, bensì mondiale e si copriranno i debiti pubblici assorbiti.
Valori dimezzati in Borsa, aumento prezzi di petrolio e gas naturale
Gli esperti di finanza non hanno tardato ad ipotizzare un dimezzamento di valore di tutte le borse europee con conseguente crescita dei prezzi di esportazione di fonti di energia, ovvero petrolio e gas naturale. Del resto, sono le fonti energetiche più importanti del mondo, in grado di regolarizzare i mercati finanziari e produttivi. Un esempio su tutti, anche se non ha nulla a che fare con la Bce o la UE, è quello del Venezuela. Un colosso per quanto riguarda la produzione di petrolio, ma con un’economia che non sta in piedi. Questo perché chi amministra le risorse non si rende conto della potenzialità produttiva e del potere economico che possiede questo Paese. Basterebbe solamente accingersi al rinnovo degli accordi mondiali tra i produttori di gas naturale e petrolio per regolarizzare la produzione e l’esportazione di queste importanti fonti energetiche, oltre che per ottenere un forte adeguamento dei prezzi di mercato. Tante Nazioni ne trarrebbero beneficio. Ad oggi, i valori di scambio di gas naturale e petrolio nel mondo sono complessi e non sono indice del loro autentico potenziale.
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