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L’impatto della blockchain sulle banche

Da Editorial Staff

Ottobre 07, 2017

L’impatto della blockchain sulle banche

Se non hai mai sentito parlare di blockchain ti spiego subito di cosa si tratta. Con questo nome si indica la tecnologia che sta alla base delle criptovalute.

Sicuramente avrai già sentito nominare il bitcoin, la più “vecchia” tra le monete digitali, che nell’ultimo periodo ha superato il valore di 4.000 dollari: bitcoin (come molte altre cripto) si basa sulla tecnologia blockchain. Tutte queste criptovalute (Bitcoin, Ethereum, Litecoin e molte altre) hanno un’altra volatilità e permettono di avere alti guadagni con un altissimo rischio. Grazie a questi guadagni ad alto rischio sono divenute molto popolari tra gli investitori soprattutto nell’ultimo anno; di conseguenza anche le banche stanno sperimentando e tengono sotto controllo l’evoluzione di questa nuova tecnologia.

Se traduciamo il concetto in italiano si tratta di una “catena di blocchi”, dove ogni blocco contiene tutte le informazioni relative alle transazioni di moneta, garantendone sicurezza e tracciabilità.

Sebbene questa tecnologia sia il fulcro delle criptovalute, (che lo ricordiamo non dipendono da alcun istituto, banca o governo), negli ultimi tempi si sta rivelando interessante anche per le banche.

Da tradizione gli istituti bancari si basano su una infrastruttura pesante e datata, ecco perché stimolati dalle numerose start-up fintech (che si occupano di FINancial TECHnology), si stanno muovendo progressivamente verso nuovi sistemi.

In che modo la blockchain può apportare migliorie all’obsoleto modello bancario? Con il nuovo sistema, il rapporto di fiducia e collaborazione è garantito da una rete di computer collegata tra loro e non più da un intermediario.

La tecnologia blockchain garantirebbe alle banche tracciabilità, integrità e conformità delle transazioni. Riduzione di infrastrutture porta quindi riduzione dei costi a carico del cliente.

Gli scambi di pagamenti o titoli non quotati tra utenti di tutto il mondo sarebbero quindi agevolati e decisamente più veloci.

Gli studi a livello mondiale portati a termine da Ibm, dicono che il 15% delle banche e il 14% degli istituti finanziari stanno considerando un’implementazione completa della blockchain entro l’anno in corso. Un’alta percentuale di banche, il 65%, prevede di prendere questa direzione entro i prossimi tre anni.

Intesa San Paolo è la prima a muoversi implementando la blockchain in ambiti dove può veramente semplificare le operazioni, come ad esempio nei pagamenti transazionali, nel trade finance e nel capital market.

Altri vantaggi offerti dalla tecnologia oltre alla semplificazione delle infrastrutture? L’automazione delle operazioni, la personalizzazione dei prodotti, l’utilizzo dei big data ed un riappropriarsi del servizio da parte del cliente.

Le banche hanno finalmente capito l’importanza di questo sistema e si stanno preparando progressivamente ad un cambiamento senza precedenti.

Devono solamente stare al passo con la tecnologia e cogliere ogni opportunità che offre la blockchain per mantenere un vantaggio competitivo a lungo termine.

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