Sanzioni esercenti per obbligo Pos, i costi dopo due anni di tolleranza
Da Editorial Staff
Settembre 06, 2017
Con l’entrata in vigore delle sanzioni a carico degli esercenti che per i pagamenti sono privi di terminale Pos, quali sono i costi da sostenere per rispettare la legge? Ebbene, a questa domanda ha risposto il sito SosTariffe.it con un Rapporto che è incentrato proprio sulle sanzioni e sull’obbligo Pos.
Dall’analisi del portale di comparazione, per gli esercenti c’è da stare poco allegri in quanto negli ultimi due anni, caratterizzati dall’obbligo del Pos ma con l’assenza di un regime sanzionatorio, c’è stato un incremento dei costi. Dal 2015 ad oggi, infatti, le commissioni legate all’uso ed al possesso del Pos, da parte degli esercenti, sono aumentate del 19%, così come i costi totali, con un’impennata fino ad oltre il 40% rispetto al 2015, possono arrivare a toccare per un singolo negoziante anche i 6.300 euro su base annua.
Nell’imporre l’obbligo del POS agli esercenti, di conseguenza, sarebbe necessario che a diminuire fossero i costi applicati dalle banche per la tenuta dello strumento per i pagamenti con la moneta elettronica. E questo anche considerando il fatto che, sebbene siano stati fatti grossi passi in avanti, rispetto alla medie Ue in Italia per i pagamenti con carte di credito, bancomat e prepagate c’è ancora un gap da colmare.
Per quel che riguarda le commissioni su ogni operazione con moneta elettronica, SosTariffe.it non a caso fa presente che il commerciante è chiamato a versare l’1,95% del transato con un POS mobile, in caso di Bancomat, e l’1,88% con un Pos tradizionale. Le commissioni sono addirittura più alte per le carte di credito con il commerciante che in tal caso è chiamato a versare il 2,72% del transato con un Pos fisso, ed il 2,44% con un Pos mobile.
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