Mutuo prima casa garantito, 3,4 miliardi di euro con Fondo Ministero Economia
Da Editorial Staff
Luglio 29, 2017
35.051 richieste presentate e 29.734 accolte per la concessione di mutui garantiti aventi un controvalore complessivo pari ad oltre 3,4 miliardi di euro. Sono questi, per il periodo da gennaio del 2015 al mese di giugno del 2017, i numeri del ‘Fondo di garanzia prima casa’ che è stato istituito dal MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, e che poi è diventato operativo grazie alla stipula di un protocollo d’intesa con l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) che ha portato all’adesione di ben 174 tra banche ed intermediari finanziari.
Considerando i mesi di maggio e di giugno del 2017, sono arrivate richieste di accesso al Fondo di garanzia sui mutui prima casa al ritmo di oltre 100 al giorno, ovverosia oltre 3.200 al mese. Il Ministero spiega tale andamento con la maggiore conoscenza dello strumento agevolativo, ma anche con i segnali di ripresa dell’economia italiana che si riflettono positivamente anche nel settore immobiliare.
Su base semestrale il picco di domande è stato rilevato proprio nei primi sei mesi del corrente anno con 15.758 istanze presentate. Con una dotazione finanziaria di 650 milioni di euro al Fondo, sebbene non ci siano limiti di età da rispettare, le domande arrivano in prevalenza, con una percentuale pari al 63% sul totale, da giovani aventi un’età inferiore ai 35 anni.
Lo strumento agevolativo relativo al Fondo di garanzia è tale che, per chi ottiene esito positivo dalla domanda presentata, le banche devono concedere al cliente il mutuo per la prima casa senza che debbano essere necessarie garanzie ulteriori ed aggiuntive rispetto a quella ipotecaria per finanziamenti ipotecari che, oltre alla finalità di acquisto, posso essere richiesti pure per ristrutturazione edilizia e per accrescimento dell’efficienza energetica dell’immobile. Il Fondo permette di coprire il 50% della quota capitale con la garanzia dello Stato italiano a fronte di un controvalore del mutuo erogato che non può superare la soglia dei 250 mila euro.
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