Influencer marketing nei social media, Antitrust indaga sulla trasparenza
Da Editorial Staff
Luglio 24, 2017
L’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato ha reso noto con un comunicato che sta indagando sul cosiddetto influencer marketing nei social media, da Facebook ad Instagram, e passando per Twitter, Youtube, Snapchat e fino ad arrivare a Myspace. L’influencer marketing è quella forma di promozione che, attraverso video e foto, fanno i cosiddetti ‘bloggers’ ed ‘influencers’ mostrando approvazione e/o sostegno a dei brand ben precisi. Questa attività genera poi degli effetti pubblicitari sebbene ai consumatori non venga palesata in maniera chiara quella che è la finalità della comunicazione. Di norma questa attività di influencer marketing si registra da parte di personaggi di riferimento del mondo online che, in quanto tali, quasi sempre hanno un numero elevato di followers.
In virtù del fatto che gli influencer, con i followers-consumatori, riescono ad instaurare delle relazioni, il fenomeno dell’influencer marketing, rileva altresì l’Antitrust, sta assumendo delle dimensioni crescenti. Inoltre, l’alternanza di post senza brand, con quelli dove invece sono presenti dei marchi, secondo l’AGCM fa pensare agli utenti ad una narrazione della quotidianità dell’influencer e non a quello che spesso è un messaggio pubblicitario le cui modalità possono peraltro variare con o senza la presenza dell’hashtag indicante il nome del brand, e spesso anche attraverso dei commenti enfatici per un prodotto che, tra l’altro, in certi casi viene menzionato ed associato a foto in stile set fotografico, ed in altri casi all’interno di immagini che rappresentano l’ambiente domestico.
E così l’Antitrust ha reso noto d’aver inviato, ad alcune società che sono titolari dei marchi visualizzati sui social media, ma anche ad alcuni dei principali influencer, delle lettere di moral suasion con cui si invita a rendere la pubblicità chiaramente riconoscibile ad esempio utilizzando hashtag come #pubblicità, #sponsorizzato, #advertising, ma anche #inserzioneapagamento o #prodottofornitoda facendo seguire il nome del brand.
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