Intesa Sanpaolo, via libera condizionato ad acquisizione Banche venete
Da Editorial Staff
Giugno 21, 2017
Il Gruppo bancario italiano Intesa Sanpaolo, a determinate condizioni, ha ufficialmente manifestato la disponibilità ad acquistare certe attività e certe passività di Veneto Banca e della Banca Popolare di Vicenza. Tale disponibilità fa seguito al via libera alla potenziale operazione di acquisizione da parte del Consiglio di Amministrazione di Intesa peraltro con il voto unanime. Nel dettaglio, le condizioni ed i termini di acquisizione degli asset dovranno essere tali da avere effetto neutro sulla dividend policy e sul Common Equity Tier 1 ratio del Gruppo bancario Intesa Sanpaolo.
Nello stesso tempo, Intesa Sanpaolo esclude nel perimetro delle acquisizioni non solo i crediti deteriorati, ma anche le obbligazioni subordinate emesse, i crediti che, pur essendo in bonis, sono ad alto rischio, ed anche le partecipazioni e altri rapporti giuridici che, precisa altresì il Gruppo bancario con una nota, sono considerati non funzionali all’acquisizione. Per quel che riguarda in particolare i crediti deteriorati, questi ammonterebbero complessivamente a 10 miliardi di euro circa con lo scorporo in una bad bank. A essere poi chiamati a ricapitalizzare saranno lo Stato ed i titolari delle obbligazioni subordinate venete.
L’operazione sulle Banche venete, affinché il Gruppo bancario Intesa Sanpaolo intervenga, deve essere realizzata, tra l’altro, nell’ambito di una cornice legislativa che sia approvata e definitiva e che vada a sterilizzare gli impegni e gli obblighi sugli asset acquisiti legati a fatti antecedenti le cessioni.
Inoltre, bisognerà tenere conto della necessità, per il perfezionamento di quello che è in tutto e per tutto un salvataggio bancario, che ogni Autorità competente fornisce il placet. In più, cosa non meno importante, Intesa Sanpaolo sottolinea anche che ‘il trasferimento delle attività e passività, ove perfezionato, avverrà a fronte di un corrispettivo simbolico’.
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