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Sospensione rate di mutui e leasing con Imprese in ripresa, i dati al 31 marzo 2017
Da Editorial Staff
Maggio 08, 2017
Grazie all’iniziativa denominata ‘Imprese in ripresa‘, alla fine dello scorso mese di marzo il sistema bancario in Italia ha sospeso credito per 4,7 miliardi di euro alle piccole e medie imprese che, in questo modo, hanno potuto beneficiare di una maggiore liquidità per un controvalore complessivo pari a 603 milioni di euro. Ne dà notizia l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) nel ricordare come l’iniziativa ‘Imprese in ripresa’ rientri nel ‘Nuovo Accordo in favore delle piccole e medie imprese’ che, in data 31 marzo del 2015, è stato sottoscritto dall’Associazione insieme alle Associazioni di impresa ed agli istituti di credito.
Nel dettaglio, le domande di sospensione delle rate accolte, alla data del 31 marzo del 2017, sono state complessivamente 16.224 alle quali si aggiungono ulteriori 5.320 domande riguardanti le richieste, da parte delle piccole e medie imprese ‘in bonus’, di allungamento del piano di rimborso per un controvalore del debito residuo pari a 1,1 miliardi di euro. Con l’iniziativa Imprese in ripresa, infatti, si può allungare il piano di ammortamento non solo per i mutui, ma anche per il credito agrario e per le scadenze relative al credito a breve termine, mentre per le rate di mutui e di leasing la sospensione dei pagamenti per le rate può essere richiesta pure per i mutui agevolati ed anche per quelli che sono stati perfezionati a mezzo cambiali.
Sul totale delle domande che sono state accolte, sempre in base ai dati aggiornati e consolidati alla data del 31 marzo del 2017, il 64,7% è stato presentato da imprese residenti nel Nord Italia, il 20% da imprese residenti nel Centro Italia, ed il restante 15,3% da parte di imprese residenti nel Sud Italia. Per settore economico, invece, con il 21,4%, la maggioranza relativa delle domande è stata presentata da imprese operanti nel settore del commercio ed alberghiero rispetto al 16,7% rientrante nei settori edilizia ed opere pubbliche, ed al 13,8% del settore industria. A seguire l’artigianato con il 12,4% e l’agricoltura con il 9,2%. Il restante 26,5% delle domande è invece riconducibile ad imprese operanti in ‘altri servizi’.
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