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Dati Istat choc sui residenti, previsioni Italia cupe sul futuro demografico

Da Editorial Staff

Aprile 26, 2017

Dati Istat choc sui residenti, previsioni Italia cupe sul futuro demografico

In Italia le future nascite non saranno sufficienti a compensare i futuri decessi. E’ questa la previsione choc che è stata formulata dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) in accordo con un rapporto che, per gli anni 2045 e 2065, ed a partire dal 2016, traccia il possibile futuro demografico dell’Italia.

In particolare, per il 2045, rispetto ai 60,7 milioni di residenti nel 2016, la popolazione scenderà a 58,6 milioni così come per il 2065, secondo lo scenario mediano, i residenti scenderanno ulteriormente attestandosi a 53,7 milioni. Di conseguenza, considerando tale scenario, la popolazione residente nel 2065, rispetto allo scorso anno, scenderà di ben 7 milioni di unità.

Dal Rapporto dell’Istat è emerso anche che nel Centro-Nord il bilancio demografico tenderà a rimanere positivo fino al 2045 per poi invertire la rotta nei 20 anni successivi, mentre nel Mezzogiorno il calo di popolazione si manifesterebbe lungo l’intero periodo di osservazione anche in ragione dell’accoglienza al Centro-nord dei residenti che si spostano dal Sud Italia.

Sebbene le future nascite non saranno sufficienti a compensare i futuri decessi, in ogni caso nei prossimi anni ad aumentare per fortuna sarà il tasso di sopravvivenza dei cittadini residenti in Italia. L’Istat stima infatti che la vita media tenderà a crescere fino ad attestarsi a 86,1 anni per gli uomini, ed a 90,2 anni per le donne.

E sebbene lo scenario sia contraddistinto da una forte incertezza, l’Istat prevede pure che il saldo migratorio con l’estero da qui al 2065 sarà positivo in Italia in ragione di 150 mila unità medie annue rispetto al saldo positivo di 133 mila unità che è stato rilevato nel 2015. Il Rapporto completo dell’Istituto Nazionale di Statistica sul futuro demografico del Paese, considerando il periodo di riferimento 2016-2065, con la relativa nota metodologica, è visionabile e scaricabile dal sito Internet Istat.it.

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