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Voucher, addio al lavoro stagionale di studenti e pensionati in agricoltura

Da Editorial Staff

Aprile 20, 2017

Voucher, addio al lavoro stagionale di studenti e pensionati in agricoltura

Con la definitiva abolizione dei voucher, proprio in questo periodo primaverile ben 50 mila tra studenti, pensionati e cassintegrati perderanno l’opportunità di essere impiegati in Italia nelle attività stagionali del settore agricolo. A metterlo in evidenza è stata la Coldiretti nel sottolineare in particolare come, a dieci anni dall’introduzione dei buoni lavoro per la vendemmia, l’eliminazione dei voucher sia penalizzante per l’agricoltura visto che non ci sono stati gli abusi sui buoni lavoro che ci sono stati, invece, per altri settori dell’economia.

Non a caso l’Organizzazione degli agricoltori sottolinea come dal 2011 nel settore il numero di voucher venduti sia rimasto sostanzialmente stabile permettendo ai pensionati di integrare il reddito, ed ai giovani studenti di avvicinarsi al mondo dell‘agricoltura. Di conseguenza Roberto Moncalvo, che è il presidente della Coldiretti, ha apertamente chiesto la messa a punto di valide alternative per il lavoro occasionale altrimenti ad essere oltremodo danneggiati sarebbero i lavoratori ed anche le imprese del settore agricolo.

Dopo essere stato approvato dalla Camera dei Deputati, il Decreto che ha abolito i voucher è diventato definitivo dopo il via libera anche da parte del Senato della Repubblica con 140 voti favorevoli, 49 voti contrari e 31 astenuti. Con l’approvazione del Decreto, tra l’altro, la Corte di Cassazione con ogni probabilità andrà ad annullare i referendum del prossimo 28 maggio del 2017.

‘Senza i voucher che si vendono in tabaccheria e con una nuova responsabilità delle aziende nel sistema degli appalti possiamo dire che da oggi abbiamo un Paese un po’ migliore rispetto a quello che avevamo prima’, ha intanto dichiarato Susanna Camusso, la segretaria generale della CGIL, aggiungendo tra l’altro, riguardo al superamento dei referendum, che ‘l’ultima parola in proposito spetterà alla corte di Cassazione’.

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