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Tassi mutui e prestiti bancari tra nuovi minimi storici e domanda credito in aumento
Da Editorial Staff
Marzo 14, 2017
Nello scorso mese di febbraio del 2017 in Italia i prestiti alle famiglie ed alle imprese, da parte del sistema bancario, hanno fatto registrare su base annua un aumento dell’1,8% rispetto al +1,5% registrato, sempre su base annua, nel mese precedente. Ne dà notizia l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, nel sottolineare, inoltre, come sempre a febbraio del 2017 i tassi di interesse applicati sui prestiti alla clientela, da parte degli istituti di credito, continuino a mantenersi su livelli molto bassi.
Prestiti bancari famiglie e imprese, tassi medi febbraio 2017 al nuovo minimo storico
Nel dettaglio, il tasso di interesse medio nel mese di febbraio del 2017 si è attestato al 2,85% segnando così il nuovo minimo storico rispetto ad un tasso di interesse medio pari al 2,87% che è rilevato nello scorso mese di gennaio. Buone notizie, inoltre, continuano a giungere pure dal mercato dei mutui che, in base ai dati ufficiali del mese di gennaio del 2017, registra una variazione positiva anno su anno che è stata pari all’1,9%.
Tassi di interesse medi febbraio 2017 sui mutui in frazionale aumento
Pure i tassi di interesse medi sui mutui, nello specifico sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni, continua a mantenersi sui minimi storici. In particolare, il tasso medio di febbraio 2017 si attesta al 2,13%, ovverosia in frazionale aumento rispetto al 2,08% che è stato rilevato nello scorso mese di gennaio. E’ inoltre proseguita anche a febbraio 2017 la tendenza che vede le banche operanti in Italia erogare più credito rispetto al controvalore totale della raccolta.
ABI, prestiti erogati alla clientela ben superiori alla raccolta
Nello specifico, riferisce altresì l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), nello scorso mese di febbraio del 2017 i prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia hanno fatto registrare un controvalore di 1.800,9 miliardi di euro, ovverosia quasi 101,5 miliardi di euro in più rispetto ai 1.699,4 miliardi di euro che corrispondono all’ammontare complessivo della raccolta da clientela.
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