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Perché avviare un business nel settore della cannabis light

Da Editorial Staff

Aprile 08, 2022

Perché avviare un business nel settore della cannabis light

La cannabis light, ossia depotenziata per quanto riguarda il contenuto di THC che, in Italia, non può superare lo 0,2%, è parte delle nostre vite ormai da diversi anni. Con l’entrata in vigore della Legge 242/2016, testo normativo varato con lo scopo di valorizzare il carattere sostenibile della pianta, è diventata accessibile anche a chi non la coltiva a livello professionale. Priva di efficacia medica – per poter parlare di questo tema, bisogna fare riferimento a un’altra legge – è al centro, da due anni a questa parte, di una crescita notevole.

Descriverla è difficile in quanto si parla di un mercato multisfaccettato. C’è chi sceglie di acquistare olio di CBD e chi, invece, decide di comprare semi autofiorenti per la coltivazione casalinga (giusto per citare due esempi). Lato imprese, ci sono realtà che, oggi come oggi, a cinque anni dall’entrata in vigore della sopra citata legge, danno lavoro a più di 10mila persone in tutta la penisola.

Numerosi sono gli aspiranti imprenditori che hanno intenzione di lanciarsi in questo mondo. Perché vale la pena farlo, nonostante le oggettive difficoltà che lo caratterizzano e che sono dovute alle contraddizioni burocratiche e culturali di un Paese che ha ancora tanti passi da fare rispetto al contesto internazionale? Scopriamolo assieme.

Il nodo della sostenibilità

La canapa è una pianta sostenibile. Richiede poche risorse idriche, ha un’ottima resa a singolo ettaro ed è in grado di crescere, purificandoli, anche in terreni avversi per altre specie. Al giorno d’oggi, a 2022 iniziato, i consumatori sono molto più sensibili rispetto al passato per quanto riguarda l’ambiente. Soprattutto i Millennial e la Generazione Z sono impegnati in prima linea da questo punto di vista e cercano non solo di minimizzare il loro impatto, ma anche di convincere amici e parenti a fare lo stesso.

Perseguire quest’obiettivo significa, per forza di cose, informarsi in merito alle materie prime di provenienza dei prodotti che si acquistano. La canapa è in primo piano quando si parla di molti che si utilizzano quotidianamente. Per rendersene conto, basta ricordare che la sua fibra tessile è impiegata per la realizzazione di vestiti e scarpe. L’ambiente ringrazia, e la qualità del prodotto sia dal punto di vista della resistenza sia per quanto riguarda la capacità termoregolatrici è eccellente.

Alla luce di quanto appena citato, è il caso di definire il mercato a dir poco ricettivo, con tutti i vantaggi per chi fa impresa.

Target alto spendente

Numeri alla mano, il cliente medio dei negozi sia fisici sia online che si occupano di vendere prodotti derivanti dalla cannabis light è un over 50, spesso con alle spalle una buona posizione lavorativa. Si parla quindi di un target alto spendente e sempre pronto a scegliere prodotti di alta qualità. Grande opportunità per gli aspiranti imprenditori, non trovi?

Un cluster in crescita

Come già accennato, il mercato che ruota attorno alla cannabis in Italia si contraddistingue per la presenza di numerose sfaccettature. Una di queste è il cluster dei prodotti di bellezza. Il settore in questione, che è stato interessato da una comprensibile battuta d’arresto con la pandemia, sta riprendendo quota. Quando lo si chiama in causa, è doveroso citare diverse innovazioni che cambiano ogni giorno in meglio la vita dei consumatori.

Per quanto riguarda la cannabis, non si può non menzionare l’inclusione, risalente al mese di febbraio dello scorso anno, del cannabidiolo tra gli ingredienti del CosIng. Di cosa si tratta di preciso? Del documento a cui bisogna fare riferimento quando si discute di materie per l’industria cosmetica nei Paesi dell’Unione Europea.

Per amor di precisione, bisognerebbe parlare di cannabidiolo naturale: prima della data sopra ricordata, infatti, era consentito solo l’utilizzo di quello sintetico. Se si considerano i numerosi benefici del CBD per la pelle – antiossidante, seboregolatore etc. – è facile capire la portata del cambiamento sopra citato, una mano tesa verso i consumatori che cercano prodotti efficaci e una grandissima occasione per le imprese anche in virtù del forte interesse verso la cosmesi naturale.

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