La mediazione nel contratto di licenza di un brand: il supporto dell’agenzia di brand licensing
Da Editorial Staff
Marzo 25, 2020
Le partnership di brand licensing aprono alle aziende degli scenari di marketing prima inesplorati, consentendo di potenziare il business in nicchie nuove. Questa pratica si sta diffondendo sempre più e può offrire ottime opportunità, ma presenta alcune complessità dal punto di vista giuridico che richiedono la valutazione di un esperto.
Dato che coinvolge molti attori, può comportare qualche problematica a livello di gestione, difficile da affrontare per le piccole e medie realtà che non dispongono di un ufficio legale interno. Questa complessità porta numerose aziende a scegliere di non approcciarsi al brand licensing, poiché spaventate riguardo a potenziali difficoltà normative. Agendo in questo modo, invece, le aziende possono perdere delle occasioni concrete per aumentare il proprio business. Per rendere i processi più fluidi servono dunque degli intermediari.
Approfondiamo dunque questa tematica sia in senso economico che giuridico, nonché il ruolo centrale svolto dalle figure che intervengono nella mediazione dei contratti di partnership.
Affidarsi a un’agenzia specializzata
Nel contratto di affitto o vendita di un marcchio può intervenire un mediatore qualificato, ovvero una agenzia di brand licensing specializzata nella gestione di questo tipo di accordi di partnership. Essa organizza la propria struttura in maniera tale da coprire l’intera filiera delle aree coinvolte in un contratto di cessione/licenza dei diritti.
Si occupa prima di tutto delle royalties, ma anche della gestione dei singoli rapporti tra le parti in causa, facendo chiarezza su vincoli e obblighi reciproci.
Ha un ruolo che potrebbe definirsi a metà strada tra la consulenza strategica d’azienda e l’assistenza giuridica. Essendo specializzata in senso verticale nei contratti di licenza, una realtà di questo tipo presenta un notevole valore aggiunto, ossia quello di riuscire a mettere in contatto diversi clienti all’interno del proprio portfolio, tra i quali si instaurano sinergie commerciali. Inoltre, l’agenzia aiuta il cliente ad intercettare prima dei competitor l’emergere di nuove tendenze, dando vita in maniera rapida a partnership che presidiano una fetta di mercato e generando vantaggio competitivo.
Oltre a svolgere un ruolo di consulenza strategica, l’agenzia offre supporto a livello legale, aiutando l’azienda a proteggere i diritti dei marchi e contrastando l’attività di chi si dedica alla contraffazione degli articoli.
Come si compone un’agenzia di brand licensing?
L’organico di questa struttura vanta un team di esperti composto da diverse professionalità. I ruoli includono specialisti nell’ambito di ricerca e sviluppo, che offrono un importante anello di congiunzione con le aziende, professionisti di marketing, che studiano le strategie per supportare i piani di vendita dell’azienda e infine un dipartimento legale. Se tutti questi reparti sono considerati fondamentali, quello legale è il vero valore aggiunto di un’agenzia, poiché gli esperti legali sono fondamentali per aiutare il cliente a raggiungere il successo attraverso una partnership senza intoppi.
In linea generale un componente di ogni team viene coinvolto nella fase di analisi, in modo tale che tutti siano allineati e possano evidenziare e gestire in modo puntuale eventuali criticità. Infine, un’agenzia di brand licensing è a disposizione delle aziende per mettere a punto una strategia completa, che può includere anche pacchetti di marketing e sviluppo creativo delle linee realizzate in licenza, così come la pianificazione strategica dei negozi e degli e-commerce.
La gestione delle royalties
L’agenzia aiuta a stabilire in modo chiaro gli aspetti relativi alle royalties, ovvero quei pagamenti che vanno corrisposti al fine di poter utilizzare la proprietà intellettuale di un marchio per un determinato periodo di tempo.
Come accade per le attività in franchising, nell’ambito delle quali il titolare del franchising paga i diritti alla società principale per l’uso del marchio. Meccanismi simili possono applicarsi all’editoria, alla moda e a molti altri settori.
Le royalties agiscono a tutela sia del licenziante sia del licenziatario. Da un lato proteggono il primo, garantendo un reddito stabile derivante dalla cessione dei diritti, dall’altro tutelano il secondo da reclami per uso improprio della proprietà intellettuale. Il ruolo dell’agenzia può fare la differenza nella fase delicata della negoziazione che precede la stesura del contratto di licenza, aiutando le due parti a raggiungere un accordo ottimale e stabilendo in modo chiaro i termini di versamento delle royalties.
Il ruolo di un’agenzia nella mediazione e risoluzione dei conflitti
Il team legale interno si occupa della stesura e della gestione dei contratti, ma si dimostra indispensabile nella mediazione tra le parti, anticipando potenziali conflittualità, oppure risolvendole in modo puntuale. Grazie all’esperienza nell’avvio di partnership di licenza, l’agenzia può infatti risolvere i potenziali contrasti che possono emergono tra licenziante e licenziatario. Questi occorrono molto spesso quando il licenziatario, nell’ottica di soddisfare i minimi di vendita contrattuali, vende prodotti concessi in licenza al di fuori dei canali stabiliti o aree geografiche autorizzate. Per questo motivo all’interno dei contratti preparati dal team legale di un’agenzia si prevedono penali specifiche in tal senso. L’agenzia può aiutare anche i licenzianti, che desiderano che i licenziatari trattino il marchio in conformità con le linee guida condivise. Quando ciò non accade, magari ripetutamente, chi ha il ruolo di mediazione interviene per chiarire e far rispettare gli accordi.
Un altro scenario che richiede l’esperienza di negoziazione dell’agenzia si verifica quando i prodotti messi in vendita dal licenziatario non soddisfano i requisiti del licenziante. Per evitare complicazioni, l’agenzia può svolgere un ruolo di mediazione e, in ultima istanza, gestire a livello giuridico le controversie.
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