Sprechi d’acqua: incidono sempre di più sull’economia italiana
Da Editorial Staff
Marzo 01, 2019
L’acqua è davvero una risorsa molto importante, ma purtroppo non tutti i luoghi del mondo sono ricchi di essa. Il nostro Paese ha molte fonti di acqua, anche se spesso questo vero e proprio “tesoro” viene sprecato per le condizioni in cui viene gestito. Le ultime indagini rivelano che il nostro Paese è povero di infrastrutture per quanto riguarda la possibilità di gestire l’acqua al meglio. Tutto ciò ha delle conseguenze inevitabili che riguardano il consumo dell’acqua. Non a caso infatti in Italia si registrano numerosi sprechi di questa risorsa importante per il pianeta.
Le conseguenze economiche
Non si tratta soltanto si sprechi che vanno interpretati in senso ambientalista, visto che gli sprechi d’acqua costano cari anche a livello economico. Sarebbe sempre importante poter contare sull’avere a disposizione l’acqua in ogni situazione, come ci può garantire per esempio Acqualys con i suoi erogatori.
Non ci rendiamo conto, invece, di quanto veramente possiamo sprecare, se non riusciamo a dotare l’Italia di infrastrutture adeguate per la gestione delle risorse idriche. Gli ultimi dati su questo problema sono veramente allarmanti. In riferimento alle cifre che si riferiscono al 2017, si evidenzia che, su 9 miliardi di metri cubi di acqua prelevati, soltanto 4,9 miliardi sono giunti nelle abitazioni dei nostri connazionali.
Una perdita ingente e uno spreco d’acqua pari al 41,4% che impoverisce il nostro Paese, mettendolo ancora più in difficoltà anche dal punto di vista economico.
Quanto sarebbe necessario investire
Per risolvere la situazione bisognerebbe fare molti investimenti, soprattutto per ciò che riguarda le infrastrutture di cui dotare il Paese e per il miglioramento di quelle già esistenti che non sono funzionanti in maniera efficiente.
Proprio per il cattivo funzionamento di queste infrastrutture, il nostro Paese ha dovuto subire una sanzione pari a 25 milioni di euro. A questo denaro vanno aggiunti altri 30 milioni di sei mesi in sei mesi, per ogni ritardo nell’adeguamento delle strutture.
Eppure sembra che non ci siano le condizioni adatte per investire ulteriormente nella rete idrica italiana. I valori rispetto agli altri Paesi europei sono davvero sconfortanti, perché l’obiettivo dell’Unione Europea sarebbe di 80 euro pro capite, per raggiungere gli altri Paesi che fanno parte dell’Unione.
Lo ha riconosciuto la stessa Autorità per il gas, l’energia e il servizio idrico, ma spesso le cattive condizioni economiche in cui versa il nostro Paese danno spazio ad altre urgenze e non alla risoluzione di questo problema.
Altri sprechi, oltre a quelli che si registrano nei consumi delle abitazioni, sono quelli collegati al settore agricolo. Si calcola che nel 2017 siano stati prelevati per l’agricoltura 17 miliardi di metri cubi d’acqua. Di questi se ne sono consumati soltanto 14,5 miliardi, segnando una perdita che ammonta a 2,5 miliardi.
Il problema ancora una volta è legato alle perdite d’acqua nelle infrastrutture e nella rete idrica del nostro Paese. I dati peggiori da questo punto di vista sono stati riscontrati soprattutto al centro e al sud Italia, dove la percentuale di perdita sale anche al 45%. Basti pensare che il 60% delle strutture che compongono la rete idrica risale a più di 30 anni fa.
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