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Vincere al SuperEnalotto, occhio alle tasse per i pochi fortunati

Da Editorial Staff

Dicembre 10, 2018

Vincere al SuperEnalotto, occhio alle tasse per i pochi fortunati

Vincere grosse somme coi giochi a premio sotto Monopolio di Stato in Italia è molto difficile, quasi impossibile. Per esempio, la probabilità di vincere al SuperEnalotto e di diventare milionari è bassissima, ma in ogni caso c’è sempre ed un solo vincitore, lo Stato italiano che effettua un prelievo fiscale sulla vincita ancor prima di erogarla.

Tassa della fortuna al 12%, ma solo per le vincite sopra i 500 euro

Questo è quanto, tra l’altro, riporta l’Associazione Altroconsumo nel precisare come la percentuale del prelievo sulle vincite non sia uniforme, e come in ogni caso questa non sia prevista per le vincite di importo molto basso.

Nel dettaglio, su concorsi come SuperEnalotto e Win for Life il prelievo è al 12% della vincita, ma solo se questa supera i 500 euro, mentre sul Lotto il prelievo è all’8%. Prima del 2007 l’aliquota al 12%, definita come la tassa sulla fortuna, era dimezzata al 6%, ma poi si è deciso di raddoppiarla con la conseguenza che dal prelievo delle vincite ora lo Stato incassa circa 143 milioni di euro in più ogni anno in accordo con quanto riporta l’Associazione dei Consumatori.

Vincite giochi a premio fuori dal Monopolio, vietato il pagamento in denaro

Per i giochi a premio che, promossi in Italia, non sono sotto Monopolio, il pagamento in denaro è vietato, altrimenti si tratterebbe di gioco d’azzardo. Ed allora si opta per il pagamento in gettoni d’oro ma, riporta altresì Altroconsumo, anche in questo caso c’è la tagliola del prelievo fiscale che è rappresentato da una ritenuta che è pari a ben il 20%. Inoltre, trattandosi di oro, c’è il rischio che, a causa delle oscillazioni dei prezzi di mercato, la somma vinta sia poi in realtà più bassa.

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