Spread BTP-Bund a 300 punti, problema per le PMI secondo Cgia di Mestre
Da Editorial Staff
Novembre 18, 2018
Lo spread BTP-Bund a 300 punti base crea più problemi alle imprese che alle famiglie. A questa conclusione è giunta l’Associazione degli artigiani della Cgia di Mestre che, attraverso il proprio Ufficio Studi, ha analizzato i mutui casa, in capo alle famiglie italiane, ed il peso dei titoli di Stato, nonché la situazione di liquidità delle piccole e medie imprese.
Finanziamenti imprese, circa la metà ha all’attivo prestiti bancari
Ad essere maggiormente penalizzate dallo spread alto sono le imprese in quanto circa la metà ha all’attivo prestiti bancari rispetto invece a solo il 9,3% delle famiglie che ha in essere un finanziamento per l’acquisto della prima casa, ed al 6,1% che detiene titoli di Stato.
In controvalore, i prestiti bancari in capo alle imprese italiane ammontano a poco più di 680 miliardi di euro, in base ai dati aggiornati al mese di giugno del 2018, rispetto a 300 miliardi di euro di titoli di Stato detenuti dalle famiglie, ed ai 340 miliardi di euro erogati dalle banche per i mutui prima casa.
Cgia di Mestre, senza banche non si può fare economia
Il rischio che lo spread porti gli istituti di credito a stringere i cordoni per la concessione dei prestiti è potenzialmente molto grave visto che, tra l’altro, il ciclo economico sta rallentando in Europa, Italia compresa.
Non a caso la stessa Cgia di Mestre ricorda come senza banche non sia possibile fare economia, ed ancor di più in Italia considerando che l’ossatura del sistema produttivo è rappresentata dalle micro e dalle piccole imprese che tradizionalmente sono non solo sottocapitalizzate, ma spesso sono anche a corto di liquidità.
Articolo precedente
Inflazione Istat 2018, confermata stima preliminare mese di ottobre
Articolo successivo
Luigi Gubitosi nuovo Amministratore Delegato di TIM, via libera CdA
Editorial Staff