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Economia sommersa, illegale e non osservata: Rapporto boom Istat

Da Editorial Staff

Ottobre 13, 2018

Economia sommersa, illegale e non osservata: Rapporto boom Istat

In Italia c’è un’economia che vale ben il 12,4% del Prodotto interno lordo (Pil) nazionale. Si tratta, nello specifico, della cosiddetta economia non osservata che, nell’includere le attività illegali ed il sommerso economico, vale in controvalore la bellezza di 210 miliardi di euro circa.

Rapporto Istat dal titolo ‘Economia non osservata nei Conti Nazionali’

Sono questi infatti, sul 2016, i dati che sono stati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) con il Rapporto ‘Economia non osservata nei Conti Nazionali‘ che è stato rilasciato nella giornata di ieri, venerdì 12 ottobre del 2018.

In particolare, su un totale di 210 miliardi circa di economia non osservata, circa 18 miliardi di euro sono riconducibili, includendo pure l’indotto, alle attività illegali, mentre è pari a poco meno di 192 miliardi di euro la stima per l’economia sommersa.

Componenti economia non osservata, dalla sotto-dichiarazione al lavoro irregolare e passando per le attività illegali

Dopo il picco registrato nel 2014, pur tuttavia, l’Istat segnala la discesa, seppur moderata, dell’incidenza dell’economia non osservata, sul Pil, che è riconducibile, per una quota pari al 45,5%, alla sotto-dichiarazione, e poi a seguire per il 37,2% al lavoro irregolare, per l’8,6% alle attività illegali, e per l’8,8% ad altre voci che spaziano dall’integrazione domanda-offerta alle mance e passando per gli affitti in nero.

Per settori economici, invece, l’economia sommersa è maggiormente diffusa nelle costruzioni, commercio, trasporti, alloggio e ristorazione, ed altre attività dei servizi. La stessa tendenza, inoltre, è stata rilevata dall’Istat pure per l’economia non osservata e legata alla sotto-dichiarazione con i servizi professionali, commercio, trasporti, alloggio e ristorazione, e costruzioni.

Nel settore manifatturiero, inoltre, l’incidenza dell’economia non osservata è limitata nella produzione di beni di investimento, e relativamente elevata, invece, nella produzione di beni alimentari e di consumo.

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