Criptovalute ancora di salvezza in Venezuela, snobbato anche il dollaro
Da Editorial Staff
Agosto 26, 2018
In Venezuela, contro l’inflazione galoppante, i cittadini puntano sempre di più a contrastare l’erosione del denaro tradizionale con l’acquisto di criptovalute. In particolare, i cittadini non stanno acquistando il Petro, criptovaluta nazionale voluta da Maduro, ma le altre criptovalute più capitalizzate anche al fine di inviare denaro all’estero senza dover passare dal disastrato sistema bancario venezuelano in accordo con quanto è stato riportato da ilsole24ore.com.
Bolivar carta straccia con il dollaro che perde appeal rispetto alle criptomonete
La crisi in Venezuela attualmente è tale che non solo il bolivar è diventato praticamente carta straccia, ma anche una valuta forte il dollaro ha perso appeal a causa non solo dell’usura del tempo, ma anche per l’arrivo della tecnologia con particolare riferimento proprio alle monete virtuali decentralizzate.
I cittadini del Venezuela stanno così cambiando la valuta locale in moneta virtuale con la preferenza che va a Dash, una criptovaluta per la quale la Dash Core Group sta rilevando il download di decine di migliaia di wallet proprio dal Paese guidato da Nicolás Maduro.
Dash, Venezuela terzo Paese dopo Cina e Russia
E così per Dash, in accordo con quanto rivelato dal CEO di Dash Core Group a Business Insider, il Venezuela è diventato rapidamente il terzo Paese per utilizzo dopo la Cina e la Russia. Attualmente, sul mercato delle criptovalute, Dash passa di mano a poco più di 140 contro il dollaro americano a fronte di una capitalizzazione di mercato pari a circa 1,20 miliardi di dollari. Come per tutte le valute virtuali, in ogni caso, non è che Dash faccia registrare quotazioni stabili nel tempo se si considera che nel dicembre 2017 valeva oltre $ 1.200, prezzo che corrisponde al massimo storico quando l’euforia sulle criptomonete aveva raggiunto il suo apice.
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