Aprire un allevamento di cani, costi e guadagni
Da Editorial Staff
Luglio 28, 2018
Quanto costa e quanto si può ottenere intraprendendo la professione di allevatore di cani, animali fedeli e di compagnia, amati da così tante persone che sono disposte a pagare per addestramento e cure.
Consigli per aprire un allevamento di cani
La passione per i cani è la prima motivazione che spinge una persona a informarsi su come aprire un allevamento di specie canine. Però, non basta amare i labrador, i bassotti o i pinscher per far decollare un’attività di questo genere. Diventa necessario affrontare il tutto in maniera professionale. Bisogna informarsi su tutto quello che comporta l’apertura di un’attività come questa. Il primo fattore chiave per garantire il successo di un allevamento di cani è la passione per una o più specie, affiancata da una formazione adeguata.
Non è richiesto un titolo di studio specifico, oppure essere veterinari, però è meglio acquisire delle competenze specifiche su come allevare determinate razze canine. Bisogna tenere presente che si avrà a che fare con loro dalla nascita fino all’età adulta, quindi è utile anche affidarsi a un buon professionista veterinario. Lui diventerà un buon alleato per garantire la salute dei cagnolini e tutte le cure necessarie per una crescita sana. E potrà essere utile per curare malattie e per le vaccinazioni annuali. Tuttavia, chi apre un allevamento di cani ha una formazione da educatore cinofilo. Potrebbe essere un lavoro da affiancare a questa impresa, visto che la figura di chi sa addestrare cani è molto richiesta.
Altro fattore sono le razze canine. Ne esistono una infinità e certamente, per motivi economici e di spazio, non si può certo allevarle tutte. Sarebbe preferibile svolgere delle indagini di mercato al fine di scoprire la razza più richiesta e stabilire come allevare i diversi tipi di cani, le caratteristiche e il comportamento delle varie razze.
Cosa valutare per aprire allevamento canino
Oltre a conoscere la normativa italiana che disciplina gli allevamenti canini e informarsi presso l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana in merito alle razze e al registro degli allevatori e degli addestratori diventa doveroso combinare diversi fattori per avere successo.
Ecco che cosa ci spiegano i gestori dell’allevamento di labrador della provincia di Forlì – Cesena con il nome MyLabrador, la parola a Stefano e Serena:
Il primo è scegliere la razza più amata e non certo quella più alla moda, iniziare a studiare per molti anni la genetica e le attitudini per ottenere una buona selezione con moltissime spese e nessun guadagno.
Secondo, assicurare la migliore qualità di vita dei propri soggetti: il cibo non deve mai essere scadente e le condizioni igieniche devono essere impeccabili, quindi attenzione a valutare bene le spese. Ultimo, ma non meno importante, adottare una strategia di marketing anche attraverso i social network che consenta di trovare nuovi clienti in maniera costante.
Per aprire un allevamento di cani la normativa di riferimento è la legge n. 349 del 1993 che classifica l’attività cinotecnica equiparata ad attività agricola, a patto che i redditi che ne derivino siano prevalenti rispetto a quelli di altre attività non agricole svolte dal titolare. Un allevamento si considera professionale con la presenza di almeno 5 femmine che producano annualmente almeno 30 cuccioli.
In Emilia Romagna la normativa invece è molto più restrittiva, infatti il numero dei cuccioli ammesso è non superiore a 10 all’anno o massimo la detenzione di due femmine in età riproduttiva.
Al di sotto di questo limite, viene considerata attività amatoriale. La stessa legge stabilisce per gli allevatori e gli addestratori vige l’obbligo di rispettare la normativa emanata dalle Regioni e, per quanto riguarda la selezione delle razze, le disposizioni dell’ENCI.
Costi apertura e guadagni allevamento di cani
Come per tutte le attività, essa comporta dei costi di avviamento e di gestione. Ci sono i costi di affitto, a meno che non si possegga un terreno esterno ampio per lo scopo, che non sia troppo vicino alle abitazioni. Oltre a questi, esistono i costi di allestimento della struttura e della messa a norma dei locali delle cucce per cani e l’acquisto dei cani stessi. Bisogna calcolare anche i costi variabili, ovvero le varie utenze, il cibo per cani, gli accessori e le altre spese di mantenimento. Qui sono annoverati anche i costi pubblicitari e veterinari, visto che i riproduttori vanno sempre testati per accertarsi che non abbiano malattie genetiche e vanno poi regolarmente vaccinati, sverminati e protetti da zecche, pulci e leishmaniosi, oltre alle visite per ogni cucciolata.
Alcune Regioni prevedono agevolazioni o finanziamenti per aprire un allevamento di cani. Calcolando che un cucciolo di razza viene venduto solitamente ad un prezzo che va da 1500 ai 2.500 Euro in media, alcune persone che vorrebbero razze particolari o campioni con pedigree sono disposte a pagare anche cifre altissime.
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