Oppressione fiscale sulle imprese in aumento, Rapporto Cgia di Mestre
Da Editorial Staff
Luglio 14, 2018
Con un totale di 1 milione e 595 mila controlli, in Italia l’anno scorso quasi un’azienda italiana su tre è stata oggetto dell’attenzione degli 007 del Fisco. A rilevarlo è stata la Cgia di Mestre nel constatare come l’oppressione fiscale sulle imprese sia in aumento, da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, tra comunicazioni di anomalie sugli studi di settore, accertamenti analitici o parziali, verifiche sulla corretta emissione degli scontrini, accessi in azienda e controlli incrociati oppure eseguiti per strada.
Accertamenti e controlli fiscali, boom con le attività di compliance
L’Associazione degli artigiani mestrina, per l’anno scorso, ha rilevato che risulta essere più che raddoppiata da parte del Fisco, rispetto al 2016, l’attività di ispezione e di controllo. Il forte inasprimento dell’oppressione fiscale a carico delle imprese si spiega con il boom della cosiddetta attività di compliance, ovverosia sulle comunicazioni preventive che l’Agenzia delle Entrate invia nel momento in cui, per la posizione fiscale del contribuente, vengano rilevate delle presunte anomalie e/o delle incongruenze.
Ma il pressing, spesso del tutto ingiustificato a carico delle delle imprese, mette altresì in evidenza la Cgia di Mestre, continua poi non solo con le attività ispettive dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, ma anche con i controlli da parte dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), dell’Inail e delle Asl.
Piccoli imprenditori nel labirinto delle leggi, delle circolari e dei decreti
Secondo la Cgia di Mestre è altro rischio, di questo passo, di andare a soffocare la parte più importante della nostra economia, ovverosia quella rappresentata dai piccoli imprenditori che, non a caso, sono costretti da troppo tempo a districarsi in un labirinto fatto di decreti, leggi e circolari che rendono la vita impossibile.
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