Occupazione Italia: 3,3 milioni di lavoratori sono invisibili con paga in nero
Da Editorial Staff
Luglio 08, 2018
In Italia, nel circuito occupazionale non regolare, ci sono ben 3,3 milioni di lavoratori che sono invisibili in quanto ricevono la paga in nero. A rilevarlo ed a stimarlo è stato l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre nel precisare che trattasi di lavoratori che, nonostante siano sconosciuti non solo all’Agenzia delle Entrate, ma anche all’Inail ed all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), tutti i giorni prestano la propria attività lavorativa nelle case degli italiani, nei campi, oppure ancora nei capannoni e nei cantieri.
Lavoro nero è causa di concorrenza sleale
Ciò nonostante, sottolinea altresì l’Associazione degli artigiani mestrina, gli effetti economici che producono i lavoratori in nero sono non solo importanti e rilevanti, ma anche pesantissimi per l’economia e per l’occupazione regolare nel nostro Paese. E questo perché i lavoratori in nero non danneggiano solo l’Erario ed il sistema previdenziale, ma generano effetti negativi pure a carico del sistema imprenditoriale che opera in regola e che, di conseguenza, subisce la concorrenza sleale.
I 3,3 milioni di lavoratori invisibili, che non sono altro che un vero e proprio esercito di irregolari, generano un fatturato in nero annuo pari a ben 77,3 miliardi di euro, ed una perdita di gettito per il Fisco che è pari a 42,6 miliardi di euro.
Le imprese che assumono in nero possono vendere a prezzi più bassi rispetto ai competitor
Le imprese con lavoratori in nero, a fronte dei costi non sostenuti per l’Inps, per l’Inail e per le tasse, hanno la possibilità di proporre i prodotti ed i servizi sul mercato ad un prezzo più basso senza intaccare i margini di profitto. Cosa che invece le imprese che operano nel pieno della legalità non possono chiaramente fare.
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