Aumenti tariffe telefonia, i rincari degli operatori sono in ordine sparso
Da Editorial Staff
Maggio 07, 2018
Dopo il blocco dei rincari dell’8,6% sui servizi di telefonia, frutto del ritorno dalla fatturazione a 4 settimane a quella mensile, gli operatori si sono mossi in ordine sparso con rincari che, in accordo con quanto è stato riportato dal Codacons con una nota, variano dall’8,3% al 10%.
Bollette servizi telefonia, il Codacons si rivolge nuovamente alle Autorità Agcom e Antitrust
Di conseguenza, l’Associazione dei Consumatori e degli Utenti si è nuovamente rivolta all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ed all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato (Antitrust), al fine di accertare e verificare che gli aumenti decisi dagli operatori rispettino in pieno il provvedimento di blocco legato all’ormai nota questione sulle bollette a 28 giorni. Gli aumenti sono stati decisi dagli operatori attraverso degli Sms inviati ai clienti che, nonostante tutto, dovranno ora pagare di più per i servizi di telefonia.
In accordo con quanto è stato messo in risalto da Repubblica.it, il problema per i servizi di telefonia non è rappresentato dagli aumenti da parte di ciascun operatore, ma dal fatto che questi rincari avvengano tutti nello stesso momento. Proprio sui rincari concomitanti l’Antitrust ha aperto l’istruttoria a carico dei principali operatori in ragione della possibile presenza di un accordo tra di loro che sarebbe lesivo della concorrenza di mercato.
Rincari generici operatori di telefonia fissa e mobile sono sempre possibili
Pure sui rincari generici, e unilaterali, l’operatore ha la massima libertà così come deve lasciare libero il consumatore di non accettare, e quindi di subire passivamente, gli aumenti che intende effettuare. Per legge, infatti, a fronte di un preavviso pari ad almeno 30 giorni, il cliente deve poter disdire gratis, ovverosia senza l’applicazione di costi di uscita dai servizi.
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