Popolazione italiana, futuro demografico cupo per i cittadini residenti
Da Editorial Staff
Maggio 04, 2018
Per i prossimi decenni i residenti nel nostro Paese non si saranno di certo estinti come i dinosauri ma, scherzi a parte, il futuro demografico si presenta comunque a tinte fosche.
Futuro demografico senza futuro per i residenti in Italia
In accordo con le stime aggiornate fornite dall’Istituto Nazionale di Statistica, infatti, nel 2017 i residenti in Italia erano 60,6 milioni, ma nel 2065 saranno ‘solo’ 54,1 milioni passando per 59 milioni di cittadini nel 2045. Questo significa che il calo dei residenti sarà pari, rispetto al 2017, a 1,6 milioni nel 2045, ed a 6,5 milioni venti anni dopo.
La ragione del calo demografico, precisa altresì l’Istat con una nota, è presto detta in quanto le future nascite non saranno sufficienti a compensare quelli che saranno i futuri decessi. Anzi, lo scarto è atteso in accelerazione da un saldo negativo annuo pari a 200 mila unità, a -300-400 mila ogni anno nel medio e nel lungo termine.
Probabilità di crescita della popolazione molto bassa dal 2017 al 2065
Trattandosi di stime è chiaro che c’è da considerare un possibile scarto per cui, prevede sempre l’Istituto Nazionale di Statistica, nel 2065 la popolazione residente in Italia potrebbe oscillare, rispetto al valore mediano di 54,1 milioni, da un minimo di 46,4 milioni ad un massimo di 62 milioni. Inoltre, per il periodo dal 2017 al 2015, la probabilità che la popolazione in Italia aumenti è molto bassa in quanto viene stimata al 9%.
Su base territoriale, nel perdere popolazione residente c’è in testa il Mezzogiorno, mentre nel Centro-Nord, in base alle previsioni, è attesa una crescita demografica fino all’anno 2045 per poi invertire la tendenza negli anni successivi con un declino progressivo.
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