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Donald Trump difende America First con pesanti sanzioni alla Cina

Da Editorial Staff

Marzo 23, 2018

Donald Trump difende America First con pesanti sanzioni alla Cina

La guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina è ufficialmente cominciata. E questo dopo che ieri da un lato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha escluso con riserva l’Ue dai dazi su alluminio ed acciaio, citando l’avvio di negoziati, e dall’altro ha firmato per imporre tariffe e sanzioni alla Cina per un controvalore stimato che si aggirerebbe sui 60 miliardi di dollari.

Dazi Trump sulla Cina, Governo di Pechino pronto a rispondere

Il saldo della bilancia commerciale degli States, nel confronti della Cina, è fortemente deficitario, ragion per cui imponendo misure protezionistiche Donald Trump punterebbe, di conseguenza, a riportarla in equilibrio.

Ora resta da vedere se tra America e Cina la guerra commerciale rischia di trasformarsi in uno scontro diplomatico, ma in ogni caso il Governo di Pechino ha già fatto sapere che prenderà le dovute contromisure rispetto ai provvedimenti adottati dal Presidente USA.

Wall Street in caduta libera nella seduta di ieri

Quel che è certo, per ora, è che tra i tassi di interesse in rialzo negli Stati Uniti, e le misure protezionistiche che per certi versi sono d’altri tempi, la piazza azionaria di Wall Street non sta apprezzando tutto ciò. Nella seduta di ieri 21 marzo, infatti, il Dow Jones, dove la maggioranza delle azioni riguarda società del settore industriale, ha perso quasi il 3%, e per la precisione la bellezza di 724 punti indice.

Tornando invece ai dazi sull’acciaio e sull’alluminio, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deciso per ora di inserire i Paesi dell’Unione Europa tra quelli ‘amici’, ma con l’avvio dei negoziati si aspetta ora delle concessioni importanti in quanto più volte ha ribadito il fatto che l’export americano verso l’Europa risulta essere penalizzato da barriere che recentemente, via Twitter, il suo mezzo di comunicazione social preferito, ha bollato come ‘orribili’.

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