Federal Reserve, esordio di Jerome Powell sui tassi di interesse

Mercoledì prossimo, 21 marzo del 2018, la Federal Reserve comunicherà la decisione sui tassi di interesse a conclusione della classica due giorni del FOMC, il Federal Open Market Committee.

La prima di Jerome Powell dopo il quadriennio di Janet Yellen

Quella di mercoledì prossimo sarà la prima decisione della Fed sotto la presidenza di Jerome Powell che ha preso il posto di Janet Yellen che ha guidato la Banca centrale americana per i quattro anni previsti dal suo mandato, ovverosia dal 3 febbraio del 2014 al 3 febbraio del 2018.

Al netto di clamorose sorprese, mercoledì prossimo la Fed dovrebbe alzare il costo del denaro di un quarto di punto dall’1,25-1,50% all’1,50%-1,75%, ma quel che più interessa agli economisti ed agli investitori a Wall Street è l’orientamento della Banca centrale americana per i prossimi mesi.

E questo perché i rialzi graduali dei tassi di interesse potrebbero essere in tutto tre nel 2018, ma anche quattro qualora la crescita dell’economia americana dovesse essere più forte del previsto.

Occhi puntati sugli effetti della riforma fiscale di Donald Trump

Paradossalmente, a preoccupare i cosiddetti falchi della Fed, quelli che spingono per una politica monetaria restrittiva, è la riforma fiscale di Donald Trump in quanto rischia di surriscaldare l’economia a stelle e strisce anche a fronte di una dinamica dell’inflazione che, almeno per il momento, resta sotto controllo.

Le previsioni Fed sull’economia americana, aggiornate allo scorso mese di dicembre del 2017, parlavano di una crescita al 2,5% quest’anno ed al 2,1% nel 2019 ma senza includere non solo la riforma fiscale ed i suoi effetti sui profitti delle imprese, sul mercato del lavoro e, di conseguenza, sui salari, ma anche le recenti misure protezionistiche adottate dal Presidente degli Stati Uniti attraverso l’introduzione dei dazi su acciaio ed alluminio.